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Pensioni, le novità di Quota 100. La scommessa di Salvini: via da lavoro a 62 anni senza penalità

Giulio Bucchi
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La scommessa è un milione di pensionati (nel triennio), a fronte di un milione di nuove assunzioni. Per il momento la misura resta "sperimentale". E la famosa quota 100 è limitata al triennio 2019-2021, con un investimento di 22 miliardi. Il requisito anagrafico per poter accedere all' anticipo pensionistico è di 62 anni e un minimo di 38 anni di contributi «senza nessuna penalizzazione», ha voluto precisare il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. I requisiti per i dipendenti delle aziende private decorrono dal prossimo 1° aprile per chi matura il diritto al 31 dicembre. Invece per i lavoratori pubblici «per motivi tecnici i requisiti matureranno a partire dal primo agosto». Leggi anche: "Fornero, piangi ancora". In conferenza il clamoroso affondo di Salvini Congelati gli scatti - Vengono congelati gli scatti di età e la pensione non sarà legata all' aspettativa di vita; così come la possibilità di cumulare periodi assicurativi presenti su più gestioni e la cumulabilità con redditi da lavoro da lavoro occasionale (con un tetto massimo di 5mila euro). Per accedere al pensionamento i dipendenti pubblici dovranno dare un preavviso di 6 mesi mentre viene istituito il Fondo Bilaterale per il ricambio generazionale: si può andare in pensione a quota 100 a patto che ci sia un' assunzione contestuale. Viene introdotta la possibilità di andare in pensione in anticipo se si possono rivendicare 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, e con 41 anni e 10 mesi di contributi, se donne. E maturati i requisiti viene garantito che la pensione verrà erogata entro 3 mesi. Assegno in 3 mesi - Ripresentata anche l' Opzione donna: «Le lavoratrici a 58 anni se dipendenti, e 59 se autonome, con almeno 35 anni di contributi al 31 dicembre 2018 possono andare in pensione (Opzione donna). Mentre ai lavoratori «precoci non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita». Potranno quindi andare in pensione con 41 anni di contributi. Nel caso di sforamenti (più domande del previsto), scatterebbero «dei tagli al ministero competente», ovvero quello del Lavoro. Altra novità è il meccanismo della "pace contributiva", vale a dire la possibilità di riscattare, su richiesta, periodi «di buco contributivo non obbligatori per massimo 5 anni». Viene anche introdotto «il riscatto del periodo di laurea a condizioni agevolate» per chi ha meno di 45 anni, con una detraibilità del 50% in 5 quote annuali e rateizzazione fino a 60 rate mensili. Sciolto il nodo del pagamento del Trattamento di fine servizio (Tfs/Tfr) che «tutti i pensionati pubblici (e non solo quota 100)» potranno avere subito. Almeno i primi 30mila euro (95% degli interessi a carico dello Stato). Soglia da elevare a 40/45mila euro. di Antonio Castro

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