Maltempo: Coldiretti Padova, allagamento campi di mais, da riseminare
Padova, 13 mag. (AdnKronos) - “Se da una parte le piogge intense di questi giorni sono un toccasana dopo un inverno e un inizio primavera segnati dalla siccità, - affermano i tecnici di Coldiretti Padova - dall'altra registriamo dei disagi per gli agricoltori che devono lavorare in pieno campo e fare i conti con il terreno inzuppato dall'acqua, che rende difficoltoso l'accesso ai fondi agricoli”. L'ondata di maltempo lascia il segno in campagna e Coldiretti Padova, insieme al Condifesa Padova, il consorzio padovano che si occupa della tutela delle produzioni agricole attraverso le assicurazioni agevolate per i coltivatori, sta tracciando un primo bilancio. “Abbiamo segnalazioni tra Veggiano e Mestrino – spiega Ettore Menozzi Piacentini, presidente di Condifesa Padova – per danni da eccesso di pioggia sui seminativi. Diversi ettari di mais saranno da riseminare perché l'allagamento ha provocato l'asfissia radicale e la conseguente mortalità delle piante. La grandine ha interessato l'area fra Trebaseleghe e Massanzago, con segnalazione di danni a seminativi orticole, uva e frutta”. “ll vento forte si è fatto sentire in buona parte della provincia, - aggiunge Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova - soprattutto nell'alta padovana. Le forti raffiche possono danneggiare le strutture come le serre ma anche le coltivazioni all'aperto, e in particolare le piante che iniziano a fare i primi frutti. Notiamo infatti, proprio a causa dell'ondata di maltempo, un certo ritardo nella maturazione di alcuni prodotti, ad esempio le ciliegie sui Colli Euganei, ma anche nei trapianti di tabacco e ortaggi. La pioggia eccessiva espone ad un maggiore rischio sanitario l'uva e frutta, esposte a maggiori attacchi fungini e patogeni. Con il meteo così incerto la grandine è l'evento più temuto dagli agricoltori in questo momento - continua Roncalli - perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti e spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi, dopo un anno di lavoro”.