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Cassette di sicurezza segrete, senza un condono non recuperi i soldi

Cristina Agostini
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L'unica cosa che tira in Italia è il condono. L'altro ieri il direttore dell'Agenzia delle Entrate ha fornito numeri strabilianti sui possibili incassi dello Stato in riferimento alla rottamazione ter delle cartelle Equitalia e al "saldo e stralcio". Parliamo di potenziali entrate per quasi 28 miliardi. Spalmati in più periodi, ma almeno il governo ha iniziato a erodere la montagna di tasse non pagate: quasi 600 miliardi dal 2001 in poi, di cui meno di 100 aggredibili. Visto il successo della "pace fiscale", Salvini ha così pensato di replicare la sanatoria sulle cartelle alle cassette di sicurezza. Niente di nuovo. Già il Pd aveva incassato 4-5 miliardi con la voluntary disclosure, nome inglese ma sempre di condono si tratta. All'epoca del governo Renzi si chiese ai signori col malloppo all' estero di riportare i quattrini in Italia, pagando un tot offrendo un occhio di riguardo su eventuali strascichi penali. Bene, adesso la Lega punta a replicare lo schema dei Dem sui denari nascosti nei moderni caveau. UNA TANTUM - Si calcola ci siano 5 milioni di cassette di sicurezza. Uno strumento di protezione dei propri beni più che legale. Talmente legittimo che il Fisco e la Guardia di Finanza, con le ultime disposizioni, possono ispezionare il contenuto delle cassette. Non c'è più niente di segreto. Per cui sono incomprensibili le polemiche, targate Pd, sulla proposta di Matteo. Leggi anche: "Salvini io non lo rispetto", Fornero fuori controllo: fin dove si spinge ora Che poi nessuno l'ha capita fino in fondo. A "Porta a porta" ha parlato di un'imposta sui risparmi nascosti, in realtà non ci sarà - come ha precisato ieri lo stesso vicepremier - alcun balzello a tradimento. Semmai l' idea è di dare la possibilità a chi lo ritenesse conveniente di pagare una "una tantum" del 15-20% sulla cifra da far emergere. Esempio: se io ho 100mila euro in una cassetta e voglio riportare in un conto corrente tradizionale la somma, mi basterà versare 15-20mila euro e potrò disporre del restante gruzzolo come mi pare e piace. È scandaloso? Semmai è incredibile che gli italiani abbiano 1400 miliardi depositati e fermi negli istituti di credito, oltre 200 miliardi - i dati sono del procuratore di Milano, Francesco Greco - infilati nelle cassette di sicurezza. Non gira un euro, i consumi vanno e vengono, così come la fiducia. È il momento, da parte dello Stato, di dare un segnale di tregua: una "pace fiscale" appunto. A 360 gradi. Se l' obiettivo, almeno stando ai proclami di Salvini e Di Maio, è ridurre sensibilmente le tasse, prima sarebbe il caso di chiudere le vecchie pendenze e di lanciare un ultimo salvagente ai signori che tengono i soldi fuori dal circuito tradizionale: se volete riemergere, questo il momento, dopo di che le regole saranno più dure verso chi viene beccato a evedere o a riciclare. Ecco, uno degli scogli del condono sulle cassette è proprio dettato dall' aspetto penale. Dichiarare somme ingenti dal nulla, potrebbe far scattare controlli o inchieste. E poi c' è una questione morale, come sempre, quando si tratta di sanatorie. Il nero tuttavia non si combatte a parole, servono sconti allettanti. NON È UNA PAROLACCIA - Il momento è delicato: i conti pubblici sono sotto attacco, il debito galoppa e l' economia non brilla. C' è bisogno di raschiare il barile. «Ci sono miliardi di euro di denaro contante presenti in Italia e oggi non circolante. Li teniamo nascosti o facciamo in modo che emergano?», spiegava Salvini ai cronisti alla Camera. È un condono? «Non è una parolaccia». A spanne il gettito teorico - nel caso tutti aderissero - sarebbe pari a 30 miliardi. Un sogno. Meglio abbassare le stime e le pretese. È più facile ragionare su un incasso simile a quello del governo Renzi: 5 miliardi. Pochi? Quota 100 costa, il reddito di cittadinanza anche. E se M5S vuole mantenere le mance ai propri elettori gli conviene seguire Salvini e non dire «è un' ipotesi senza fondamento». di Giuliano Zulin

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