Cnel di nuovo sotto attacco
Roma, 21 lug. (AdnKronos) - Il Cnelè di nuovo sotto attacco. Il 2 agosto arriverà nell'aula del Senato il disegno di legge a prima firma Roberto Calderoli, che propone l'abrogazione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. Ma perché tanto accanimento contro un organo previsto dalla Costituzione? Le ragioni di chi propone la sua eliminazione, attraverso la cancellazione dell'articolo 99 della Costituzione, si possono trovare nella parte introduttiva del disegno di legge, dove si spiega che "la sua abolizione risponde alla volontà di innovare le istituzioni, nell'ottica di una maggiore semplificazione e di un coinvolgimento più diretto dei cittadini". Il presidente del Cnel, Tiziano Treu, avrebbe voluto spiegare perché sarebbe un errore abrogare il Consiglio ma, purtroppo, "non è stata data la possibilità di essere audito nella competente commissione", scrive in una lettera, indirizzata direttamente ai senatori che tra una decina di giorni dovranno esaminare il disegno di legge. Sarebbe "istituzionalmente doveroso" ascoltare il Cnel prima di prendere una decisione perché, sottolinea Treu, "si tratta di un organo di rilievo costituzionale" e la sua cancellazione sarebbe di "gravità estrema". Non è la prima volta che si cerca di eliminare il Cnel. Ci aveva provato il governo di Matteo Renzi, con l'approvazione della legge che poi è stata sottoposta al referendum del 4 dicembre 2016, che però portò alla fine dell'esecutivo. Il Consiglio, negli anni, è stato anche sottoposto ad un piano di riorganizzazione del personale, che ha ridotto il totale dei dipendenti a 75 unità. Nel dossier del Servizio studi di palazzo Madama si ricorda che il bilancio dello Stato prevede stanziamenti, per il triennio 2019-2021, pari a 7,1 milioni di euro annui. Per quest'anno, sommando anche le altre entrate, le disponibilità del Cnel ammontano a 8,4 milioni. Il Cnel, negli anni, è stato anche investito di nuove funzioni. Secondo il Servizio studi del Senato nel corso della X consiliatura ha promosso 53 audizioni con istituzioni pubbliche e private sui temi quali logistica (27), politica industriale (12), politica fiscale e tributaria (1), pari opportunità (13). Presso il Consiglio si sono svolti, inoltre, 155 convegni promossi insieme con più di 100 organizzazioni inerenti l'economia, il lavoro e lo sviluppo. E non bisogna dimenticare che il Cnel è deputato alla gestione e alla tenuta dell'archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, che attualmente sono 888 e ha proceduto a sistematizzare l'intero database che, secondo i tecnici di palazzo Madama, rappresenta uno "strumento per le azioni di verifica e contrasto a fenomeni distorsivi come il dumping e la pirateria contrattuale". Poi ci sono gli impegni europei. Il Comitato economico e sociale europeo, ricorda Treu, "coordina i lavori dei 21 Stati membri dotati di un proprio analogo organismo" e queste strutture "sono in via di potenziamento". Il disegno di legge all'esame del Parlamento, inoltre, "non pare consideri le conseguenze negative sull'intero sistema istituzionale". La normativa sul Cnel "è l'unica che definisce, per legge, i criteri di rappresentatività delle associazioni sindacali". Quindi il suo venir meno "renderebbe impossibile la costituzione e l'attività di questi organismi, nonché lo svolgimento delle molteplici attività che le associazioni rappresentative delle parti sociali svolgono al loro interno". Il presidente chiede pertanto al Parlamento di riflettere sulla necessità di un moderno Consiglio economico e sociale, che "rappresenti la voce delle forze sociali, produttive e dei singoli cittadini".