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Manovra, lotta al contante: l'idea di tassare i prelievi al bancomat

Davide Locano
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«Chiederò a tutti di aderire a questo progetto...». In diretta dalla piazza (pugliese) di Affari Italiani Giuseppe Conte annuncia così il «patto sociale con tutti i cittadini»: quello che si candida ad essere il piatto forte della prossima legge di Bilancio che il premier promette di affrontare con «coraggio e con visione». Tutto questo in risposta alla sollecitazione sulla card unica - misura sempre meno misteriosa del menu degli incontri a palazzo Chigi (ieri con il ministro dell' Economia Gualtieri) - che viene confermata come uno degli strumenti con i quali il governo spera di recuperare quattrini preziosi per affrontare la manovra. La priorità dei governo Pd-5 Stelle in previsione del Nadef è sempre la stessa: «Incentivare l' uso della moneta elettronica o delle carte», ha spiegato il premier assicurando che «non significa che gli italiani pagheranno di più commissioni o altro». Leggi anche: Lotta al contante? Toh che caso, chi finanzia la Casaleggio Associati Tra balzelli per la benzina agricola e stangate minacciate su merendine e voli aerei, meno tasse invece - questa è la promessa - a chi sceglierà di utilizzare proprio le carte. L' obiettivo annunciato ovviamente, ha spiegato ad Angelo Maria Perrino, è «l' alleggerimento della pressione fiscale». IL SIPARIETTO Questa non è l' unica notizia della lunga chiacchierata introdotta da un siparietto divinatorio: «Presidente si siede a destra o a sinistra?». «Fa lo stesso...», la replica di "Giuseppi" ormai entrato in pieno nella veste di protagonista politico, impegnato nel tour promozionale di settembre. «Momenti a cui adesso», come ha spiegato a proposito della sua seconda vita da premier, «non mi sottraggo». E con l' Iva come la mettiamo? Nella cornice che vuole la frenata generale dell' economia e il macigno delle clausole di salvaguardia, Conte non cede sulle indiscrezioni che parlano di misure "selettive": «Disinnescare le clausole è un impegno solenne», anche se ammette che si sta «lavorando a qualche modulazione, ma con beneficio per gli italiani». Quale? Non è dato sapere. Due impegni di peso, invece, sono quelle legati al reddito di cittadinanza ma soprattutto a Quota 100: «Misure di protezione sociale che intendiamo conservare». Stesso discorso per la flat tax, che Conte conferma al 15% per i redditi fino a 65mila aprendo anche a un «lavoreremo per introdurre l' alleggerimento al di sopra di questa soglia». LA CARTA GENTILONI Insomma, Conte sulla manovra è «ambizioso». Lo ripete più volte durante l' intervista: «Sarà espansiva». E qui entra in gioco quella che crede essere la sua assicurazione europea: il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. «Flessibilità massima in base alle regole», questa è la formula. Tradotto: più deficit. Per fare cosa? Tagliare le tasse alle imprese? Per carità. «Per il Green new deal». «Dove trova le risorse?», chiede il direttore di Affari italiani. «Una parte cospicua la stiamo ricavando dalla riduzione dello spread», la replica del premier, altre «tagliando spese pubbliche improduttive». Ma è chiaro dove parerà la "flessibilità" con cui i giallorossi si aggrappano adesso all' Ue. Tra i tanti argomenti, spazio anche al tema etico del momento: l' aiuto al suicidio assistito. «La materia va lasciata al Parlamento», ha chiosato Conte che però non si è sottratto: «Da cattolico e da giurista non ci sono dubbi che l' uomo abbia il diritto alla vita, pensare di scegliere di essere condotto alla morte da personale qualificato, questo genera qualche dubbio». Per il premier «dovrebbe essere prevista l' obiezione di coscienza per i medici». di Antonio Rapisarda

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