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Manovra: Confcommercio veneto, no a rimodulazione Iva per ristorazione

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AdnKronos
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Venezia, 8 ott. (AdnKronos) - "Disagio e rabbia: è quello che, assieme al mondo delle imprese del sistema Confcommercio Veneto, provo rispetto a scelte politiche incapaci di ascoltare il mondo delle aziende. Qualsiasi ipotesi di aumento dell'Iva avrebbe un risultato economico fortemente recessivo e un impatto fiscale regressivo perché a pagare di più sarebbero i livelli di reddito più bassi. Rimodulare l'Imposta - come suggeriscono alcune categorie d'impresa - è quanto meno superficiale". E' quanto sottolinea il presidente di Confcommercio veneto, Massimo Zanon. "L'ipotesi di innalzare vertiginosamente le aliquote Iva nella ristorazione, ad esempio, sarebbe un errore gravissimo: l'assioma che ristorante equivalga a bene di lusso non può reggere nel 90% dei casi di chi consuma fuori casa, e che spesso lo fa per necessità lavorative o, se per svago, in un'ottica sempre crescente di riduzione dei costi. Noi siamo a questo punto, mentre in Germania, per attrarre turismo, si sta ipotizzando di diminuire l'Iva, portandola dal 19% al 7%", stigmatizza. "È inconcepibile che altre categorie entrino, con proposte improvvisate quanto inconsistenti, in settori di cui non conoscono le dinamiche e le complessità. Confcommercio chiede attenzione e rispetto per le imprese rappresentate - critica Zanon - Ciò che vale per l'Iva vale per tutto il nostro sistema fiscale: non servono aliquote legali più elevate a carico dei contribuenti in regola, ma contrasto e recupero di evasione ed elusione; giusto il principio, richiamato dal presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, del "pagare tutti per pagare meno"".

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