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Manovra, buco del governo: lo spread sale alle stelle. Perché nessuno ne parla? Il sospetto

Davide Locano
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Lo spread continua a salire tuttavia nei tg non se ne parla. La notizia è affidata ai classici servizi dalla Borsa. Eppure è un campanello d' allarme. Gli investitori temono l' esplosione del debito pubblico - come ha rilevato ieri la Commissione Ue - e le elezioni anticipate. In un recente report, perfino l' americana Citigroup ha pronosticato Salvini premier per la prossima estate, giusto giusto per un altro brindisi a colpi di mojito. Ieri il differenziale tra i rendimenti di Btp e Bund tedeschi è cresciuto a quota 154 punti. Come ai primi di settembre, allorché i giallorossi - appena insediatisi a Palazzo Chigi - andavano in giro a dire che, grazie al loro arrivo, la tensione sui mercati era finita. Leggi anche: Luca Ricolfi a PiazzaPulita svela il "golpe" di Pd e M5s E si sarebbe aperto un periodo di vacche grasse, complice il legame con la nascente Commissione Ue. Ebbene, sono passati due mesi e 1) il rendimento dei titoli italiani (ovvero il costo che paga l' Italia per farsi comprare debito che emette sul mercato) è uguale a quello delle obbligazioni greche; 2) il nuovo governo europeo, quello dove hanno messo Gentiloni agli Affari Economici, non è ancora partito e chissà quando entrerà in carica, causa litigi fra partiti a Bruxelles. SILENZIO ASSOLUTO Roberto Gualtieri, professore di storia, ma considerato un cervellone a livello di conti pubblici, messo alla guida del ministero dell' Economia per il suo forte legame con gli ambienti Ue, non apre bocca sullo spread. Ieri all' Ecofin ha ribadito il suo "no" alle riforme proposte dai tedeschi, che vorrebbero impedire alle nostre banche di acquistare Btp. Giusto, ma quando a lamentarsi era la Lega, il Pd - partito nel quale milita Gualtieri - gridava al disastro Italia. E adesso? Cosa dovremmo dire? Che M5S e Pd ci portano nel baratro? Non scherziamo, soltanto la sinistra strumentalizza ogni cosa, perfino i numeri, pur di denigrare l' avversario. La Bce, grazie a Mario Draghi, ha creato uno scudo talmente protettivo - a colpi di tassi zero - che non esiste alcun pericolo. O meglio: se cade l' Italia, cade tutta la Ue. Semmai l' unico guaio è proprio per i giallorossi, che vedranno ridursi il tesoretto, figlio del calo dello spread. La Commissione Ue, nelle sue previsioni, ha stimato che l' Italia nel 2020 risparmierà circa 7 miliardi di euro grazie alla riduzione dei rendimenti avvenuta negli ultimi mesi. L' effetto benefico, in realtà, si farà sentire anche nel 2019, con un risparmio di circa 1,8 miliardi. MANOVRINA? Queste le stime di Bruxelles, che si basano per il 2020 su una spesa per interessi all' uno per cento. Se però i rendimenti salgono (ieri erano intono a 1,3%), parte di quei 7 miliardi di risparmi pronosticati da Moscovici si volatilizzerà. Generando un ulteriore buco nella legge di bilancio. Non tanto adesso, visto che i conti sono stati messi in ordine da Tria a luglio, quanto nel 2020 appunto. Probabilmente l' esecutivo, qualunque sia la prossima estate, sarà costretto all' ennesima manovrina di aggiustamento. Ma Conte, Zingaretti, Gualtieri, Di Maio non erano i salvatori della patria? Quelli che, grazie a loro, le famiglie hanno evitato di pagare 523 euro in più l' anno per l' aumento dell' Iva? ULTIMI E RISCHIOSI I leader della maggioranza però non raccontano che, mentre il nostro spread è tornato a 154, quello spagnolo - Paese completamente nel caos - è fermo a 64, quello del Portogallo maciullato dall' austerity è addirittura a 58, lo sloveno a 44 e il differenziale francese è addirittura a 28, quasi inesistente. Nonostante Macron abbia fatto salire il debito e da dieci anni sfori i parametri europei sul deficit-Pil. Inutile girarci intorno: gli stranieri che investono non si fidano di noi. Fino a pochi mesi fa le colpe erano attribuite tutte a Salvini e alla sua truppa anti-euro, adesso le responsabilità sono invece del duo Conte-Zingaretti, maestri nell' offendere, non proprio brillanti nel governare un Paese. D' altronde, come fidarsi di un esecutivo che prima promette una cosa - lo scudo penale ai proprietari dell' Ilva - e poi in Aula, alzando pure la voce, toglie la protezione dai pm, e si lamenta se gli imprenditori decidono di gettare la spugna? di Giuliano Zulin

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