Veneto: Unioncamere, produzione industriale in stagnazione a fine 2019 (4)
(Adnkronos) - "La situazione non è molto dissimile da quella regionale – commenta Pozza - C'è molta cautela: un'impresa su due considera plausibile un quadro di stazionarietà per il primo trimestre del 2020 (che non è di per sé una brutta notizia). Fra gli ottimisti e i pessimisti, prevalgono tuttavia questi ultimi, soprattutto con riferimento alla domanda interna. Sulla domanda estera i timori erano maggiori a metà 2019: oggi qualche barlume di risalita si intravede, confortato anche dalla raccolta ordini dall'estero (+3,4% nel IV trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)". "Certo, un mondo che guarda alla de-globalizzazione – commenta infine Pozza - pieno di ostacoli agli scambi, dove non conta più soltanto la crescita ma anche l'identità (vedi Brexit), è un mondo inedito e pieno di incognite per noi italiani ed europei abituati a crescere in un “mondo piatto”, a compensare con la domanda estera le carenze della domanda interna. Le nostre catene del valore, per fortuna, restano aperte sulla globalità, e ce lo ricordano anche gli effetti a catena collegati al “corona virus”. Ma è indubbio che serve una politica economica che, oltre a sostenere l'internazionalizzazione, sostenga anche il mercato interno. Come? Attraverso investimenti in tecnologie, infrastrutture, per l'ambiente – sostiene Pozza. Che mettano in moto circoli virtuosi anche con riferimento agli investimenti in formazione e ricerca. E al rafforzamento dell'attrattività dei territori: che chiama talenti, investimenti, turisti». "Aiuterebbe certo una bella riforma fiscale – chiude Pozza - Ma non all'italiana, per misure sconnesse e pensate per andare a caccia di consensi: ma che favorisca la competitività delle imprese e i redditi dei lavoratori (a sostegno alla domanda interna). E non sarebbe male che ciò avvenisse in modo armonico, a livello europeo: perché anche il progetto europeo, sul quale è importante continuare a crederci per contare in questi scenari, ha bisogno di una profonda revisione dei suoi assunti. La politica monetaria ha funzionato: ora con i tassi bassi sta ripartendo l'edilizia. Ma servono altre leve - lo dicono ormai tutti - politiche di bilancio ragionevolmente espansive, su pochi obiettivi che contano, che impattano su occupazione e valore aggiunto".