Catasto, scatta la riforma: i rincari città per città

di Ignazio Stagnodomenica 10 agosto 2014
Catasto, scatta la riforma: i rincari città per città
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La riforma del Catasto potrebbe riservare amare sorprese. Come racconta il Sole 24 Ore, Pistoia, Pesaro e Messina sono le città in cui il nuovo Catasto rischia di portare i maggiori rincari sulle imposte. Nel caso di Pistoia ad esempio le quotazioni medie di mercato con i valori catastali hanno un divario del 300 per cento. Va precisato che comunque si tratta di rincari potenziali, dato che per il momento c'è solo il via libera al primo decreto attuativo. A Pistoia si pagano Imu e Tasi su una base imponibile media di circa 73mila euro a fronte di un valore medio di mercato stimato a 28 mila euro. Per avere un'idea della situazione dei singoli Comuni basta guardare alle case iscritte in categoria A2 e A3 che nel complesso pesano per l'80 per cento di tutte le abitazioni. Le categorie - Le prime hanno rendite catastali mediamente più alte delle seconde, ma il problema è che spesso i valori di mercato sono identici. Chi possiede una A3 beneficia di uno sconto fiscale improprio rispetto al vicino di casa che vive in una A2 e quando la riforma sarà a regime rischia i maggiori rincari. A Cuneo ad esempio una casa su tre è in A3 e il divario rispetto ai prezzi di mercato tocca il record del 366 per cento. Le città - A Bologna il 70 per cento delle abitazioni è in A3, a Milano il 62 per cento e a Napoli il 21 per cento. Questi dati significano che la correzione della base imponibile interesserà in modo più marcato un numero molto diverso di proprietari tra una città e un'altra. Cambierà tutto l'approccio con una nuova classificazione delle tipologie di edifici, che dovrà tenere conto anche della situazione delle diverse microzone cittadine.   

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