I dati economici bocciano Renzi. Il Pil che precipita, la disoccupazione che imperversa. Eppure, come scrive il sito Affari Italiani che cita un’indagine svolta dalla Fondazione studi del Consiglio nazionale dell’Ordine di consulenti del lavoro, ci sono datori di lavoro che non riescono a trovare le figure di cui necessitano.Il sondaggio è stato svolto nel primo trimestre del 2014 sentendo tutti gli iscritti all’Ordine. Dalla ricerca emerge che sono 35mila i posti disponibili che nessuno vuole. Sono soprattutto i “posti in piedi”, quelli cioè che si svolgono manualmente, i più disponibili. C’è offerta ma manca la domanda: gelatai, , pasticcieri e pizzaioli. Infermieri e domestici - Mancano anche 230mila specialisti in informatica, telecomunicazioni, e poi ancora 60mila infermieri. Dall’indagine della Fondazione emerge che le figure più difficili da trovare sono quelle di commessi, camerieri, parrucchieri, estetiste, informatici e tematici, contabili, elettricisti, meccanici d’auto, tecnici di vendita, idraulici e posatori di tubazioni, baristi, infermieri, pizzaioli. In particolare mancano 60mila infermieri e entro il 2020 serviranno 250mila unità in più rispetto alle attuali 390mila. Anche l’Ocse ha descritto l’Italia come un paese che invecchia con un comparto sanitario deficitario. Cresce anche il settore del lavoro domestico anche se il 90% dei posti di lavoro come colf, badanti e baby sitter è ricoperto da lavoratori stranieri. Ecco le percentuali dei posti vacanti: Infermieri (37%), pizzaioli (23%),commessi (19%), camerieri (9%), parrucchieri(7%), informatici (5%).
