Venezia, 2 mar. - (Adnkronos) - Si sono concluse le prime attività di indagine sui rifiuti spiaggiati presenti sui litorali veneti previste da "Marine Strategy", la direttiva europea che ha come obiettivo il raggiungimento entro il 2020 del "buono stato ambientale" per le acque marine. Per "buono stato ambientale" si intende la capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l'utilizzo dell'ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguardando il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future. "Un obiettivo importante data la rilevanza turistica del nostro litorale, messo a dura prova anche dagli ultimi eventi meteorologici", afferma Maurizio Conte, assessore all'ambiente della Regione del Veneto. Per arrivare al "buono stato ambientale" ogni Stato europeo deve elaborare una strategia marina che preveda una fase di preparazione e di valutazione iniziale, la definizione del buono stato ambientale, l'individuazione di traguardi ambientali e l'istituzione di programmi di monitoraggio e una fase di programma di misure. In questa prima fase il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha redatto dei protocolli di intesa con le Regioni per l'effettuazione di alcune attività di indagine su tematiche che necessitino di approfondimenti scientifici, come la rilevazione sui rifiuti marini spiaggiati di cui in Veneto si è occupata Arpav per conto della Regione. (segue)




