(Adnkronos) - "Il "Sigillo Italiano" di cui chiediamo al Ministero la registrazione - continua Marchesin - identificherebbe senza ombra di dubbio i bovini allevati secondo un disciplinare riconosciuto dal Sistema di Qualità nazionale Zootecnia». In questo il Veneto sta facendo da apripista, con il lancio ufficiale, a settembre, del marchio "Qualità Verificata" che ha già ottenuto il via libera dalla Regione". "Per quanto riguarda il Sigillo Italiano e la sua promozione tra i consumatori, il finanziamento dell'iniziativa - secondo Marchesin - potrebbe arrivare dagli stessi attori della filiera grazie al riconoscimento dell'interprofessione della carne bovina: Si parla di un prelievo nell'ordine di qualche millesimo per ogni chilo di carne. Per far questo, però, è necessario che tutto il settore legato all'allevamento - produzione, trasformazione e distribuzione - decida di fare squadra. Un'occasione per fare il punto sarà di sicuro Eurocarne, dal momento che la manifestazione internazionale di Veronafiere punta a coinvolgere tutti gli attori del comparto, in modo trasversale: associazioni allevatoriali italiane ed estere, servizi di mediazione e per import-export, industria e settore del meat processing, associazioni di categoria e consorzi, consorzi di prodotto, grande distribuzione, grossisti, laboratori artigianali". "Un aiuto ulteriore al progetto Sigillo Italiano nel campo della tracciabilità e della chiarezza nelle comunicazioni sul prodotto potrebbe arrivare anche dal moderno packaging, come ha spiegato questa mattina, Antioco Mei, business development manager di Sealed Air, multinazionale leader del settore del confezionamento delle carni: Oggi, nella grande distribuzione organizzata l'85% delle vendite di carne si concentra su quelle confezionate e solo il 15% riguarda il banco, che non è più fulcro, ma vetrina. Un packaging moderno è quindi imprescindibile a livello di sicurezza alimentare e comunicazione, sia per il consumatore che per l'industria", conclude.