Venezia, 25 lug. (Adnkronos) - "Le marine dell'Alto Adriatico stanno diventando sempre piu' competititive nei confronti delle 'rivali' croate. Dopo l'ingresso della Croazia nella Ue le tariffe dei servizi nautici croati, oggi piu' costosi di quelli adriatici italiani di un 20- 30% a causa del trasferimento di molti nostri connazionali in quei porti dopo l'annuncio della tassa di stazionamento, potrebbero subire un ulteriore rincaro dovuto sia alle regole europee di tutela ambientale che alla protezione sindacale dei lavoratori, provocando cosi' una tendenza al livellamento del costo del lavoro croato a quello italiano". A spiegarlo all'Adnkronos e' Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, l'Associazione Italiana Porti Turistici. In Veneto sono 21 le darsene che aderiscono all'Associazione: da Rosolina (Rovigo) a Jesolo - Treporti (Venezia). Qualche esempio sulla differenza di costi tra Veneto e la vicina Croazia: un ormeggio annuale per una barca di 10 metri a Jesolo (Venezia) viene a costare 4.682 euro, contro i 5.400 euro di Novigrad, i 5.000 di Opatija, i 6.000 di Zara e gli oltre 5.800 euro di Spalato. Insomma, rispetto al passato, si sta ribaltando la situazione, ed i porti turistici veneti e friulani diventando vantaggiosi anche per i nostri armatori. E infatti, spiega il presidente di Assomarinas: "dopo che nel 2012 si registro' un esodo pari al 15% di barche italiane verso la Croazia a causa della tassa di stazionamento, poi diventata di possesso, decisa dal governo Monti, oggi stiamo registrando ad un rientro valutato in un 2-3% annuo, che dovrebbe crescere decisamente con la conversione in legge del decreto del Fare proposto la Letta che abolisce la tassa di possesso". Cosi', secondo Perocchio non ci sono dubbi: " assisteremo ad un rientro dei nostri diportisti, anche perche' la qualita' dei servizi delle nostre marine e' senza dubbio superiore". (segue)