Milano, 14 feb. (Adnkronos) - Entro il 2020 si potrebbero creare 500mila posti di lavoro in piu' e incrementare il Pil del settore turistico di 30 miliardi di euro. Si tratta delle stime prudenziali del piano strategico del turismo in Italia presentato oggi al Bit in Fiera a Milano dal ministro del Turismo Piero Gnudi. Piu' competitivita', una strategia digitale e attenzione al turismo internazionale sono le parole chiavi per affrontare i prossimi anni, perche', se e' vero che l'Italia ha degli "asset unici al mondo", ci sono diverse criticita' da affrontare. Ad esempio, sottolinea Massimo Bergami, professore dell'universita' di Bologna e tra gli estensori del piano, "secondo lo studio che ha coinvolto 120 buyer internazionali, mentre vinciamo per attrazioni naturali e storiche, siamo i meno attraenti per il rapporto qualita' prezzo e per le infrastrutture. In questo ci superano Francia e Spagna". Sempre secondo il piano, in Italia, tra i punti di vulnerabilita' dell'industria del turismo ci sono la Governance del settore, le risorse insufficienti all'Enit (l'agenzia nazionale del turismo), il nanismo delle imprese del settore e la carenza di risorse umane. Per questo, e' previsto nel piano un rilancio dello stesso Enit, un rafforzamento del ruolo del ministero, il miglioramento del l'offerta con la creazione di nuovi poli; oltre a questo, sia il ministro che gli estensori hanno puntato anche su interventi al sistema aeroportuale (Fiumicino in primis) con la riqualifica delle strutture ricettive insieme al tentativo di attrarre investimenti internazionali tramite incentivi fiscali e burocrazia zero. "La valorizzazione dei territori - spiega Bergami- e' un bene ma bisogna farlo in una strategia integrata". Altri difetti riguardano la mancanza di innovazione e di coordinamento tra gli enti, insieme all'arretratezza dei canali di vendita online. "Tornare primi in Europa" e' l'obiettivo per il 2020 e la speranza del ministro Gnudi.
