L'Ue boccia le banche italiane
"Conti correnti più cari"
Metterei propri soldini in banca ha un suo prezzo. Quando però il prezzo è di granlunga superiore a quello applicato dagli altri istituti di credito d'Europa ela trasparenza è la più opaca del Vecchio Continente… Ebbene sì, le bancheitaliane sono di gran lunga le più care d'Europa. È quanto emerge da unrapporto della Commissione europea, presentato dal commissario Ue responsabileper la tutela dei consumatori, Meglena Kuneva. “Austria, Francia, Italia e Spagnaillustrano un triste bilancio in materia di trasparenza e sono tra i Paesi piùonerosi per i conti bancari», si legge in una nota diffusa a Bruxelles dallostesso esecutivo Ue. Tra questi Paesi, l'Italia è addirittura al primo postoper quanto riguarda il costo di un conto corrente bancario. Unesempio per essere più chiari? Se per un privato cittadino medio in Belgio lespese annue per la gestione di un conto corrente e le operazioni eseguite sonodi 58 euro, in Irlanda di 82, in Germania di 89, in Gran Bretagna di 103 e in Francia di154, per un italiano la spesa è addirittura di 253 euro. "L'Italia ha icosti per la gestione dei conti correnti più alta d'Europa - scrive la Commissione - e questoè dovuto a costi molto alti per le operazioni chiave". Tuttele voci di spesa del conto sono più alte della media e fanno dell'Italia ilPaese dove i conti bancari costano di più», sottolinea la Commissione Ue,spiegando che questo è soprattutto da addebitarsi a “costi molto elevati per leoperazioni chiave”. Secondo l'esecutivo Ue, sempre nel nostro Paese, “letariffe sono sotto la media in termini di trasparenza e hanno i punteggi piùbassi in termini di semplicità”. Per i tecnici di Bruxelles che hanno condottol'indagine, “è stato necessario contattare direttamente oltre il 90% dellebanche comprese nella ricerca per avere maggiori dettagli sulle informazioniofferte dai loro siti internet”. Il rapporto sottolinea poi che nel 64% deicasi gli italiani preferiscono le operazioni manuali. E sempre nel nostroPaese, solo il 9% dei consumatori ha spostato il proprio conto negli ultimi dueanni, per assenza di trasparenza e paura di costi nascosti. MeglenaKuneva lancia dunque l'allarme: "Il servizi bancari al dettaglio abbandonanoi consumatori. È ampiamente provato che i principi fondamentali della tuteladei consumatori vengono violati con la complessità dei prezzi per gli onerinascosti e informazioni che non sono chiare e complete. Le banche - sostiene lacommissaria - hanno la necessità di mettere ordine in casa propria con uncambiamento culturale nel modo di trattare i clienti e le autorità degli Statimembri devono adempiere al loro obbligo di rispettare le leggi sui consumatorinell'Unione europea". Secondola Commissioneeuropea "ci sono problemi diffusi per il modo in cui le banche europeeinformano e consigliano i propri clienti. I problemi specifici sonoinformazioni che in molti casi è difficile capire, spese bancarie opache,problemi con la consulenza e bassi livelli di trasferimenti di conti. Larelazione descrive la struttura dei prezzi dei conti correnti come in generale moltoopaca, tale da rendere quasi impossibile per il consumatore sapere quanto pagae confrontare le diverse offerte". Nel 66% delle banche analizzate, lecommissioni bancarie erano espresse in modo così poco chiaro che gli espertihanno ritenuto necessari ulteriori contatti con la banca per trovare i costireali di un conto.