(Adnkronos) - Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, circa il 40 per cento in meno della media nazionale, mentre i trasferimenti per la Lombardia ammontano a 35 euro per abitante, per il Piemonte a 43, per l'Emilia Romagna a 27. Altro problema evidenziato dall'Osservatorio riguarda le modalita' di gestione del servizio: inizialmente il decreto Bassanini prevedeva l'obbligo di messa in gara del servizio, poi rinviato piu' volte nel tempo a causa del pronunciamento dell'Antitrust che non considerava il materiale rotabile (carrozze e locomotive) dotazione essenziale da trasferire al vincitore della gara. Il Veneto e' stata la prima regione in Italia a mettere in gara il servizio ma l'effetto di liberalizzazione e concorrenza e' stato praticamente nullo, perche' a vincere la gara (per il lotto 2, corrispondente al 75 per cento del territorio regionale escluso dal quadrilatero del Sistema ferroviario metropolitano veneto) e' stata Trenitalia, praticamente unica concorrente. "In sostanza - spiegano i tecnici dell'Osservatorio - il servizio ferroviario regionale viene effettuato in gara con risorse trasferite dallo Stato da un operatore di proprieta' dello Stato medesimo: il grado di autonomia decisionale delle Regioni e' percio' limitato a possibili integrazioni del servizio con risorse proprie. Il tutto appare poco coerente con il principio di autonomia finanziaria delle regioni".(segue)