Chieti, 19 ott. - (Adnkronos) - La Conferenza Episcopale abruzzese e Molisana (Ceam) nel corso della sua ultima riunione ha affrontato il problema della tutela ambientale in Abruzzo e ha lanciato un duro richiamo alla classe politica e dirigente. "Noi, Vescovi delle Chiese che sono in Abruzzo e Molise - si legge nel documento conclusivo - ancora una volta leviamo alta la voce per denunciare le 'ferite' delle nostre terre, minacciate da progetti di 'sviluppo' che sono invero segnati da gravi rischi ambientali, socio-economici e umani, in cui viene meno la tutela della vita e la custodia del creato, dono di Dio e impegno morale di tutti gli uomini e le donne di buona volonta'.Ci riferiamo, in particolar modo, ai progetti di sfruttamento energetico, in particolar modo petrolifero, su cui ci siamo gia' pronunciati come Conferenza episcopale regionale nel 2008 e, mediante l'intervento di alcuni di noi o tramite gli uffici da noi delegati, in varie occasioni nel corso di questi ultimi anni. In luogo di una vera 'conversione' a progetti di crescita sostenibile, in ascolto della voce dei territori e delle popolazioni di cui abbiamo la cura pastorale, si confermano e si aggravano le scelte piu' rischiose per la salute e il benessere di tutti". "La stessa promessa di uno sviluppo economico - aggiungono i vescovi - viene a cadere di fronte alla grave situazione economica e sociale, ancora nel pieno della crisi che investe il nostro Paese e, in particolar modo, la nostra Regione: con l'eventuale realizzazione dei progetti di sfruttamento energetico non si sanerebbe la ferita della disoccupazione e della recessione, si accrescerebbe il senso di abbandono e di sopraffazione che le nostre genti percepiscono di fronte a chi esercita poteri decisionali, si avanzerebbe nella spogliazione del nostro ambiente naturale e della nostra economia agricola e turistica, in maniera irreversibile e irresponsabile". (segue)