Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute) - "Con la chiusura del 26 luglio le farmacie protestano contro misure che aggraveranno una situazione economica gia' fortemente compromessa a seguito dei continui tagli operati in questi anni. Temiamo anche per la qualita' del servizio farmaceutico fornito ai cittadini e per le conseguenze sull'occupazione nelle nostre farmacie". Lo ribadisce in una nota il presidente di Federfarma, Annarosa Racca, confermando lo sciopero di fine mese. "Spending review - evidenzia Racca - vuole dire individuare sprechi e inefficienze per poterli tagliare la' dove si generano. Non prendere i soldi ai virtuosi per trasferirli in altri settori meno attenti. La farmaceutica territoriale (la distribuzione dei farmaci attraverso le farmacie) e' l'unico titolo di spesa sanitaria che rispetta ogni anno il tetto di spesa prefissato: dovrebbe essere considerato un ramo sano della spesa pubblica. La revisione della spesa dovrebbe essere un modo per controllare la spesa pubblica come un giardiniere che taglia i rami secchi e cura quelli malati: ridurre la spesa pubblica senza ridurre i servizi per i cittadini. Pero', nella sanita' la prima voce dalla quale la spending review ha preso risorse e' stata la farmaceutica territoriale". "Per questi motivi - conclude Racca - e' inaccettabile che la spending review penalizzi la farmacia che rispetta il tetto di spesa, che fornisce i dati su come vengano utilizzate le risorse fornite, spesa che resta stabile o diminuisce ogni anno. Le 18.000 farmacie italiane forniscono i dati di tutte le ricette Ssn per un monitoraggio preciso e immediato della spesa e dei consumi dei farmaci distribuiti. Il Governo conosce il destino di ogni euro che e' stato destinato alla farmaceutica territoriale tramite le farmacie, purtroppo questo e' il motivo per cui e' cosi' semplice tagliare sulla nostra pelle".