Draghi: banche si rafforzino
Fmi, Pil italiano in crescita
Intervenendo a Goteborg ai lavori dell'Ecofin, il consiglio dei ministri economici e finanziari dell'Unione, il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi ha affermato che “le banche devono continuare a rafforzare il proprio capitale”. Il discorso del governatore, intervenuto a Goteborg per presentare la relazione sull'esito dei lavori del G20 e dell'Fsb, ha ruotato attorno alla tesi che il processo di riforma del sistema bancario deve procedere anche in questa fase benché le banche stiano facendo utili aiutate dagli interventi delle pubbliche autorità, come le banche centrali e i governi. Le parole di Draghi arrivano a due giorni dalla decisione di Unicredit e banca Intesa-San paolo di non usufruire degli aiuti di Stato previsti dai cosiddetti “Tremonti bond”. Una scelta che aveva provocato, tra l'altro, l'ira del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Fmi: crescita, ma lenta - Il Pil dell'Italia dovrebbe tornare positivo nel 2010con una crescita dello 0,2%, dopo un calo del 5,1% nel 2009, appena al di sottodella media dell'area Euro. E' quanto stima il Fondo Monetario Internazionalenel suo World Economic Outlook, che conferma così le anticipazioni diffuse ainizio mese. La ripresaè iniziata ma procederà a passo lento e la crisi farà sentire ancora i suoieffetti, specie in molti paesi dell'Occidente alle prese con una forte crescitadel debito causata dai costosi piani anti crisi e una disoccupazione inaumento. «La ripresa è iniziata veramente» afferma il direttore generaleDominique Strauss-Kahn agli studenti dell'università di Istambul, dove sitengono i lavori informali in vista del vertice ufficiale il 6 e 7 ottobre,prima di diventare il bersaglio di uno studente turco che, emulando ilgiornalista iracheno contro Bush, gli lancia per protesta senza colpirlo unascarpa da ginnastica. Nel suo World Economic Outlook,che aggiorna i dati diluglio, il Fondo Monetario Internazionale riconosce così per la prima volta chela tanto sospirata crescita è tornata e alza le stime per il pil mondiale nel2010 dal +2,5% al +3,1% dopo il calo dell'1,1% nel 2009. Gli Stati Unitirischiano comunque una crescita sotto al 2% per i prossimi anni con i consumizavorrati dalla disoccupazione(10,1% nel 2010) e dal calo del debito privato. Tornain positivo il prossimo anno ma stenta Eurolandia (+0,3%) con scarsa crescitaper Germania (+0,3%) e Italia (+0,2%) mentre sarà addirittura in negativo la Spagna (-0,7%) checonquisterà il poco invidiabile primato della disoccupazione (20,2%) in Europa,contro la media dell'11,7% dell'area euro e il 10,5% dell'Italia. «Le sfide orasono la disoccupazione e la lotta alla povertà» ammonisce il Fondo. Altra areadi potenziale pericolo è il debito. I costosi piani di stimolo lo hanno fattoschizzare verso l'alto e l'area Euro potrebbe arrivare nel 2014 alla soglia del100% del Pil e l'insieme dei paesi avanzati a oltre il 110%. Inoltre i rischidi un nuovo rallentamento potrebbero costringere i governi a nuovi interventiin futuro ma a quel punto l'alto debito limiterebbe le risorse a disposizione.Per questo il Fondo insiste che in alcuni paesi occorre mettere in camporiforme ambiziose in tema di sanità e pensioni.