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Bollette, stangata sull'elettricità per le famiglie: ecco chi paga di più

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Tobia De Stefano
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Facile parlare di caro energia. Più difficile mettere un punto e spiegare con i dettagli di una bolletta a quanto ammonteranno gli aumenti per famiglie e imprese e soprattutto quali sono le voci che incidono sul salasso finale. Libero ha chiesto ad ARTE, l'associazione di Reseller e Trader del settore che raggruppa più di 110 operatori con un fatturato aggregato di 2 miliardi, di elaborare delle simulazioni e quindi di mettere a confronto le bollette virtuali della luce per il mese di ottobre-novembre del 2021 e quelle che invece gli italiani hanno dovuto pagare esattamente un anno fa. I risultati riportati nei tre grafici a fianco - lasciano spazio a diverse considerazioni.

 

 

Vediamo. Nel primo grafico c'è la più classica delle bollette domestiche per famiglia con un contatore da 3 kilowatt di potenza e un consumo di 2.500 kilowattora. Si vede chiaramente che in un anno le voci su accise, servizi di rete e dispacciamento (il meccanismo che garantisce l'equilibro tra la domanda e offerta sulla rete elettrica) sono rimaste inalterate, mentre la vera mazzata è arrivata dall'aumento della materia prima. Il consumo di energia elettrica in questione è stato pagato il 238% in più e ovviamente questo rincaro si riverbera anche sul peso dell'Iva che ha una maggiore base imponibile. In soldoni, l'azzeramento degli oneri di sistema finanziato dallo Stato ha solo leggermente attutito il salasso. Niente di più.

 

 

E perle partite Iva? «Se consideriamo un piccolo bar o un piccolo negozio di alimentari con un consumo annuo di 9 mila kilowattora e 15 kilowatt di potenza- spiega il portavoce di ARTE Diego Pellegrino - il rincaro del 13% incide sicuramente meno sul bilancio finale nel confronto con le famiglie. Il problema è che i minori aumenti sono dovuti semplicemente al fatto che lo scorso anno il governo non aveva esteso gli aiuti pubblici a queste categorie che invece nel 2021 hanno goduto delle agevolazioni». Tant' è che se aumentiamo leggermente le capacità di consumo ed arriviamo a una piccolissima impresa come un B&B a gestione familiare (consumo annuo di 20 mila kilowattora e potenza da 20 kilowatt) gli aumenti tornano alle percentuali viste sopra: più 62% in bolletta e più 350% per la materia prima. Questo perché si tratta di utenze che non hanno beneficiato di aiuti pubblici neanche nel 2021. «Preoccupa- conclude Pellegrino - l'assenza dell'Europa che ha concluso con un nulla di fatto il vertice che doveva dare delle risposte al caro bollette. L'anno prossimo il gas rischia di raddoppiare il valore della tariffa di questo trimestre, al netto di altri interventi pubblici (1,2 miliardi nel 2020 e 3,4 nel 2021) inizieremo l'anno con una nuova stangata». 

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