Variante sudafricana, crollano le borse mondiali: "effetto Omicron", qual è la vera paura

di Benedetta Vitettasabato 27 novembre 2021
Variante sudafricana, crollano le borse mondiali: "effetto Omicron", qual è la vera paura
2' di lettura

Giorno di "Black Friday" era e "Black Friday" è stato ieri per tutte le principali piazze finanziarie, forse il peggiore di sempre. A far crollare i listini di gran parte del pianeta è stato nuovamente il Covid-19. Meglio l'annuncio della nuova variante Covid sudafricana - considerata molto più contagiosa della variante Delta - e che per il momento è stata ribattezzata informalmente "Nu". E i timori di nuove restrizioni, chiusure o addirittura lockdown che produrrebbero una forte frenata alla ripresa, ha immediatamente fatto scattare il panico tra gli investitori. «La chiave ora è scoprire se i vaccini attuali rimangono efficaci contro le varianti o meno» spiega Emmanuel Cau, head of European equity strategy di Barclays, «l'incertezza del Covid potrebbe costringere le banche centrali a peccare dalla parte della cautela» aggiunge l'analista. E in linea con le altre piazze europee e quelle asiatiche che avevano chiuso in netto calo, ieri Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 4,6% attestandosi sui 25.852 punti con i titoli bancari e quelli legati all'energia finiti in fondo al listino.

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Tra le altre asset class il petrolio è arrivato a perdere oltre il 10%, male anche le criptovalute (il Bitcoin, dopo cali di oltre il 20%, ha chiuso con un ribaso di circa l'8%), mentre si sono apprezzate le valute "rifugio" leggasi yen e franco svizzero. Forte volatilità ovviamente anche nelle principali piazze del Vecchio Continente con Madrid maglia nera che ha perso il 5,08%, seguita a ruota da Parigi (-4,64%) e Francoforte (-4,1%). Più contenuto il ribasso del Ftse 100 di Londra che ha arretrato "solo" del 3,64%. L'indice Stoxx 600, quello che raggruppa i principali titoli quotati ha lasciato sul terreno il 3,7%, un ribasso che equivale a circa 390 miliardi di capitalizzazione "bruciati" in una sola seduta.

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Tra i singoli titoli di Piazza Affari il comparto bancario è stato quello più tartassato, tra i settori più esposti insieme a energetici e industriali al rischio di un ennesimo brusco stop dell'attività economica. Unicredit ha perso il -6,9%, mentre Intesa Sanpaolo ha subito un calo del 5,75 per cento. Tra i titoli energetici la peggiore è stata Tenaris (-7%) seguita da Eni (-6,23%). In campo industriale Cnh il ceduto il 6,92%, mentre Stellantis il 6,84% a 15,56 euro. Molto male anche i titoli legalità alla mobilità, ai viaggi e al settore della moda e del lusso visto che proprio ieri, proprio il Black Friday ha dato ufficialmente il via alla corsa allo shopping natalizio.

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Le uniche azioni che si sono mosse in controtendenza sono quelle farmaceutiche che sono state oggetto di acquisto proprio per la ripresa dell'emergenza sanitaria globale. Anche Oltreoceano - del resto non poteva essere altrimenti - la seduta "breve" ha chiuso in profondo rosso con il Dow Jones che ha archiviato la seduta in calo del 2,53% e il Nasdaq del 2,23%. Per Wall Street è stato il peggiore Black Friday dal 1950, ossia da oltre 70 anni.

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