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Bollo auto scaduto, come evitare la maxi-multa: una dritta decisiva contro la stangata

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Occhio al bollo auto: quando scade, arriva la stangata. C'è tempo fino all'ultimo giorno del mese successivo all'immatricolazione del mezzo (esempio: immatricolazione a gennaio, il termine ultimo è l'ultimo giorno di febbraio). Ogni proprietario, dunque, deve tenere a mente (o segnarsi sul calendario) la poco amata scadenza e provvedere al pagamento attraverso i vari canali disponibili: on line, sportelli bancari e delle poste, tabaccai, agenzie di pratica auto e varie delegazioni ACI. I più distratti però rischiano multe pesanti e sanzioni. 

 

 

 



Il tributo regionale che riunisce tassa automobilistica e di circolazione è obbligatoria per ogni intestatario di auto. Per il primo bollo, i termini sono fissi e cadono nei mesi di aprile, agosto e dicembre, con obbligo di pagamento della tassa nei mesi di maggio, settembre e gennaio. In caso di mancato pagamento, il proprietario dovrà versare con gli interessi di mora, che come ricorda il Giornale è una percentuale annua dello 0,3%, sanzioni differenti a seconda del ritardo. Lo 0,1% del complessivo del costo del bollo per ogni giorno di ritardo se questo è superiore ai 14 giorni, dell'1,5% tra il quindicesimo ed il trentesimo giorno, dell'1,67% per un pagamento effettuato tra i 30 ed i 90 giorni di ritardo, del 3,75% oltre i 90 giorni ed entro un anno.

 

 

 

 

Sopra i 12 mesi di ritardo, il ravvedimento oneroso non sarà più possibile e si dovrà versare il 30% di maggiorazione dell'importo dovuto oltre ad un interesse dello 0,5% per ogni semestre di ritardo nel pagamento. Per i trasgressori più perseveranti, il rischio è esponenziale: dopo 3 anni di mancato pagamento consecutivi, sottolinea sempre il Giornale, può scattare la radiazione del veicolo del PRA (Pubblico Registro Automobilistico) rendendo impossibile la circolazione del veicolo se non previa nuova immatricolazione e saldo degli arretrati.

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