Rottura Cai - sindacati
Alitalia rischia di stare a terra
“Non ci sono le condizioni per proseguire le trattativa”: sono le parole con la quale la Cai, la cordata si imprenditori creata per salvare Alitalia, ha commentato le ultime ore di discussioni attorno al tavolo del ministero del Lavoro. Uno stop che pesa come un macigno, anche se non sembra arrivato il momento della rottura formale. “Non si rendono conto della situazione in cui si trova Alitalia, in particolare i piloti”, ha dichiarato Corrado Passera, l'ad di Intesa San Paolo che è advisor del piano Fenice. Anche Maurizio Sacconi, titolare del dicastero del Welfare, mette da parte l'ottimismo dei giorni scorsi: "Le condizioni oggettive fanno temere il peggio", aveva detto e nella notte la rottura con i sindacati "non c'é stata solo perché alla fine è emersa un po' di buona volontà". Alle sette del mattino i vertici dei sindacati avevano accettato di fare ancora un tentativo. I segretari generali di Cisl, Uil e Ugl, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Renata Polverini, ed il segretario confederale della Cgil Fabrizio Solari, erano arrivati a sorpresa, nel cuore della notte, al ministero per una serie di incontri con Sacconi, il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, e l'amministratore delegato della Cai Rocco Sabelli. Ma l'intesa si incrina dopo pochi minuti. Il ministro del Lavoro indica che il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, potrebbe oggi stesso avviare le procedure per la mobilità dei dipendenti "perché é tenuto a farlo". A questo punto arriva la replica del segretario generale dell'Ugl Renato Polverini: se parte la mobilità non credo che ci sarà un negoziato che procede. Tra ammortizzatori e esternalizzazioni i lavoratori coinvolti sono oltre cinquemila. I piloti sono pessimisti, dice l'Anpac. Intanto il presidente di Cai Roberto Colaninno e l'ad Rocco Sabelli, l'ad di Banca Intesa Corrado Passera, ed il commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi,si sono recati a Palazzo Chigi.