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Federico Rampini, "pensioni più povere". Lo tsunami finanziario in arrivo tra poche ore

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Uno tsunami finanziario in arrivo, che rischia di travolgere non solo i mercati ma soprattutto le pensioni. Federico Rampini, in un suo video-editoriale per CorriereTv, parla delle "paure di recessione imminente, almeno negli Usa tra 1 o 2 anni". L'inflazione è più resistente di quanto si sperava, sottolinea l'inviato, e "c'è il timore che la Federal Reserve (la Banca centrale Usa, ndr) tra poche ore possa essere costretta ad alzare i tassi in maniera più robusta e in maniera più prolungata", come già fatto in Europa dalla presidentessa Bce Christine Lagarde pochi giorni fa.

 

 

 

L'aumento del costo del denaro riduce la spesa per consumi e investimenti, sottolinea Rampini, "perché le imprese e i consumatori a un certo punto hanno sempre bisogno di indebitarsi, per investimenti o per mutui casa". E tutto questo, prosegue, può accelerare una recessione. 

"C'è poi il fenomeno più preoccupante e meno capito, quello dell'impoverimento. Il rialzo dei tassi svaluta l'immenso patrimonio dei bond, dei titoli a reddito fisso, che costituisce la ricchezza dei pensionati. Questo perché anche in America i fondi pensione sono investiti in bona". 

 

 

 

 

Ultimo elemento di preoccupazione, le conseguenze geopolitiche delle mosse della Fed. "Vedremo se la tenuta dell'Occidente negli aiuti all'Ucraina reggerà alle difficoltà economiche, e poi c'è la grande sfida tra Usa e Cina. Pechino proverà ancora una volta a dimostrare che il suo capitalismo è superiore al nostro e sta già azionando tutte le leve della spesa pubblica e del dirigismo per evitare di calare in una recessione". Se la Cina dovesse riuscire a rendersi autonoma dal ciclo economico americano e occidentale, conclude Rampini, "ancora una volta i cinesi potrebbero uscirne a testa alta sostenendo che sanno governare l'economia meglio di noi".

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