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Mps, una bomba da 1,8 miliardi sulla banca: cosa può accadere

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Il Montepaschi di Siena chiude i primi sei mesi dell'anno in calo del 86,5% rispetto al 2021, con un utile di 27 milioni e si prepara all'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro ampliando il consorzio di garanzia, con l'assemblea convocata per il 15 settembre. L'amministratore delegato Luigi Lovaglio, in teleconferenza con gli analisti, assicura che si sta procedendo «a tutta velocità nell'esecuzione del pianoforte. Siamo convinti», aggiunge, «che sarà impossibile fermare la nostra determinazione, raggiungeremo tutti gli obiettivi». L'ottimismo però non basta al mercato, con il titolo precipitato a Piazza Affari, sospeso dalle contrattazioni, e finito poi in calo del 6,74% a 0,415 euro. A pesare sull'utile semestrale - con i ricavi a 1,5 miliardi in calo del 2,5% - spiega l'istituto senese, «sono alcune poste register nel primo semestre 2021, tra cui il maggior contributo dalla cessione di titoli nonché del miglioramento delle coperture dei crediti deteriorati avvenuto nel corso dei primi due trimestri del 2022».

 

 

NUOVE GRANE - Ma ad affondare il titolo in Borsa, più che i ricavi zavorrati sono state le richieste extragiudiziali per 1,8 miliardi, «pervenute da una società di consulenza per conto di investitori istituzionali in relazione alle note vicende relative alle informazioni finanziarie». Si tratta, osserva Lovaglio, di queste un incremento «seriale» e «abbiamo chiesto un parere ai nostri legali e, secondo loro, richieste sono estremamente dubbie quasi da non giustificare accantonamenti da parte della banca». Una prima richiesta di danni, per un importo di un miliardo, è pervenuta nel secondo semestre. A questa se n'è aggiunta una seconda, recapitata a Rocca Salimbeni all'inizio di agosto, con la richiesta di 800 milioni di euro. «A detta di consulenti legali della banca» si legge in una nota diffusa dall'istituto senese, «non sussistono le condizioni per l'effettuazione di qualsiasi stima di danno, ciononostante la banca ha provveduto ad effettuare accantonamenti».

 


QUASI 30 MILIARDI - Quale sia l'esito di ennesima controversia, emersa questa solo ieri, rischia di salire a quasi 30 miliardi di euro il conto pagato dagli azionisti e pure dai contributi, per le gestioni del Montepaschi dal 2008 ad oggi. Una sequela di aumento di capitale, emissione di bond, apertura di credito di credito, culminata con la ricapitalizzazione precauzionale straordinaria da 5,7 miliardi di euro con la quale il Ministero dell'Economia è entrata nel capitale della banca detene ora il 64,23 %. E vale la pena di segnalare che sui 2,5 miliardi della ricapitalizzazione prevista per settembre, 900 milioni sono di già fatto impegnati per aspirare i 3.500 prepensionamenti volontari- fino a sette annisui quali è stato raggiunto l'accordo con i sindacati giovedì. Lo sguardo è ora tutto aumento di capitale che vedrà protagonista il consorzio di garanzia salito da ieri a 8 istituti: «Banco Santander, Barclays Bank Ireland, Société Générale e Stifel Europe Bank, si sono unite a BofA Securities Europe, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca» E prima dell 'avvio dell'operazione il consorzio potrà essere allargato ad altre istituzioni finanziarie. Giusto per evitare che, in caso l'inoptato risulta consistente, lo Stato sia costretto ad aumentare la propria quota di partecipazione al capitale. Pura a questa notizia la Borsa non ha festeggiato.

 

 

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