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Russia, "stop al gas verso l'Europa fino alla revoca delle sanzioni"

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La Russia tornerà a rifornire l'Europa del suo gas solo se verranno tolte le sanzioni decise contro Mosca come "deterrente" per la guerra in Ucraina. Altrimenti, i problemi con le forniture attraverso il Nord Stream continueranno. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, come riporta Interfax. A Peskov, riporta l'agenzia russa, è stato chiesto se sia possibile affermare che la questione del pompaggio del gas attraverso Nord Stream dipenda completamente dalle sanzioni e che le forniture riprenderanno solo se queste saranno rimosse o attenuate: "Certamente - ha risposto -, sono proprio le sanzioni che impediscono la manutenzione delle unità". Tra le misure allo studio della Commissione Europea per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia vi è anche il price cap al gas russo, ha confermato nel frattempo la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen in un tweet. "Putin sta usando l'energia come arma tagliando l'offerta e manipolando i nostri mercati energetici. Fallirà. L'Europa prevarrà. La Commissione europea sta preparando delle proposte per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte ai prezzi elevati dell'energia". Dal punto di vista politico, però, aumenta di peso il partito di chi chiede uno stop alle sanzioni. 

Mentre il prezzo del gas all'hub europeo di Amsterdam è cresciuto del 14,5% a 245 euro/Mwh rispetto ai 212 euro della chiusura di venerdì, Vladimir Putin continua a fare la voce grossa: secondo il presidente russo la produzione di Gazprom "non sta calando, ma anzi sta solo aumentando", sono le parole risuonate durante un incontro in video conferenza sullo sviluppo della regione della Kamchatka, a cui partecipava anche il vicepremier ed ex ministro dell'Energia russo, Aleksandr Novak. L'impennata dei prezzi del gas in Europa, in conseguenza dell'arresto dei flussi di Gas da parte della Russia attraverso il gasdotto Nord Stream 1, secondo il portavoce del governo tedesco, fa parte della strategia del Cremlino e si prospettano "mesi difficili". Ancora più brutale il ministro britannico della Difesa Ben Wallace, che ha paragonato Putin a uno "spacciatore di droga" che cerca di ricattare i paesi dipendenti dal gas. "Se non rimaniamo uniti, se non ce ne occupiamo ora, queste minacce non se ne andranno da sole", ha detto Wallace in parlamento parlando della crisi del gas, citato dal Guardian. "Se uno cede allo spacciatore di droga, o al tizio che l'ha reso dipendente dall'eroina, quello poi torna". 

Anche in Italia le acque sono agitate. "Di fronte all'evidente e dichiarato ricatto di Putin - è la posizione di Enrico Letta, segretario del Pd - l'Ue deve reagire con tutta la forza possibile per difendere cittadini e imprese dagli aumenti dei prezzi". Non cambia idea Matteo Salvini: "L’Europa ha imposto delle sanzioni per fermare la guerra. Le sanzioni stanno fermando la guerra? Non pare. Le sanzioni - sottolinea il leader della Lega - erano nate per punire la Russia, ma quelli che stanno pagando veramente le sanzioni sono le famiglie e gli imprenditori italiani. L’Europa ha imposto le sanzioni, l’Europa fa il piacere di permettere agli italiani di pagare le bollette di luce e gas. O lo fa il governo italiano o lo fa l’Europa. Noi chiediamo questo ma non perché ce lo chiede la Russia, chi se ne frega, ma ce lo chiedono gli italiani: uno scudo europeo, un ombrello". 


 

 

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