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Elezioni, si muove la grande finanza: ecco cosa accadrà dopo il voto

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Occhi puntati sull'Italia. Con il Paese alle urne domenica 25 settembre anche i piani alti della finanza attendono i risultati. Eppure, a differenza di quanto va dicendo la sinistra, il clima sembra tranquillo. Qualsiasi sia l'esito. La dimostrazione? Nessun report di fuoco è stato pubblicato dalle banche e dalle società d'investimento, così come nessuna prospettiva apocalittica è stata pronosticata in caso di vittoria del centrodestra.

 

 

Meglio, per alcuni, non esprimersi. È il caso - ricorda Il Giornale - di Intesa Sanpaolo. Più impegnata Unicredit, che ha elaborato alcuni documenti in cui si limita a notare come gli ultimi sondaggi sembrino premiare il centrodestra. E se così fosse, il nuovo governo potrebbe essere in carica già all'inizio di novembre. Niente commenti angosciati però. 

 

 

Preferiscono non esporsi Mediobanca e Deutsche Bank. L'unico a essersi sbilanciato è Allianz. Il centro studi della società europea di servizi assicurativi e finanziari ha diffuso un report datato 9 settembre. Qui, in riferimento all'alleanza Fratelli d'Italia-Lega-Forza Italia si spiega che le loro proposte si basano "su costose spese fiscali, che potrebbero mettere alla prova le finanze pubbliche". Il tutto consigliando di non allontanarsi dalla strada tracciata da Mario Draghi. A zittire gli speculatori ci pensa l'agenzia europea Scope Ratings. Quest'ultima avverte che l'Italia, qualunque sia il suo esecutivo, "non si scosterà dalla strada delle riforme" e per questo supporta il suo rating di "BBB+" con un outlook "stabile". A maggior ragione, aggiungono gli analisti, se si considera che ogni governo italiano avrà comunque margini ristretti di manovra. 

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