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Nicola Porro, "come cambiare il reddito di cittadinanza": una proposta esplosiva

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Il reddito di cittadinanza non può restare così com'è: i leader di centrodestra lo hanno detto più volte. E per questo è probabile che il prossimo governo vada a modificare del tutto la misura tanto cara al Movimento 5 Stelle. Più difficile invece che si concretizzi l'ipotesi della cancellazione del sussidio. "Il reddito di cittadinanza sembra infatti rientrare nella categoria dei cosiddetti diritti acquisiti, ovvero di quei diritti che una volta entrati a far parte della sfera giuridica di un soggetto diventano immutabili, anche nel momento in cui dovessero intervenire dei cambiamenti dell’ordinamento giuridico", scrive Salvatore Di Bartolo sul sito di Nicola Porro.

 

 

 

La normativa attuale prevede un periodo di erogazione pari a 18 mensilità consecutive, con possibilità di rinnovo. Un eventuale provvedimento di cancellazione, con successivo stop anticipato dei pagamenti ai beneficiari, potrebbe rappresentare motivo di incostituzionalità. Di qui l'ipotesi della revisione. "Non si può dire che il pagamento del sussidio non possa essere in alcun modo sospeso prima della scadenza naturale fissata, come detto, in 18 mesi. La stessa normativa vigente prevede, infatti, la sospensione della misura al venir meno dei requisiti d’accesso o qualora sia intervenuta una sanzione che ne implichi la decadenza", si legge ancora sul sito di Porro.

 

 

 

In definitiva, quindi, basterebbe che i centri per l’impiego iniziassero a tracciare le offerte di lavoro presentate ai percettori per poi applicare la relativa sanzione in caso di rifiuto. Oggi, infatti, ogni beneficiario può rigettare al massimo due offerte di lavoro, o una nel caso in cui sia già avvenuto un rinnovo, pena la perdita del sussidio. Dunque, sarebbe sufficiente applicare la normativa vigente alla lettera per ridurre la platea dei beneficiari nonché eventuali illeciti.

 

 

 

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