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Fisco, la nuova tregua di 7 mesi: chi (e come) si può salvare

Giancarlo Giorgetti

Sandro Iacometti
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Altro ossigeno per i contribuenti e ulteriori aiuti per le bollette. Sono questi i due principali pilastri “economici” dei provvedimenti approvati ieri dal Consiglio dei ministri che, su un totale di 4,9 miliardi, mette sul piatto anche 1,1 miliardi per tappare il buco creato dal cosiddetto payback dei costi della sanità chiesto dalle regioni che hanno fatto male i conti alle aziende. «Sostenere concretamente cittadini e imprese rimane la priorità di questo governo», ha commentato Giorgia Meloni. Per quanto riguarda le tasse, l’intervento del governo consiste in un prolungamento della tregua fiscale e in un allentamento delle misure sanzionatorie per chi si ravvede e versa il dovuto. Il principio è sempre lo stesso, introdotto anche nelle delega fiscale: mano morbida verso chi dichiara i redditi al fisco ma non ce la fa a pagare, sbaglia a compilare i moduli o decide subito di collaborare di fronte alle richieste dell’erario.

L’esecutivo si concentra in primo luogo sui tempi della dell’adesione agevolata e della definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento. Il primo intervento riguarda gli atti non impugnati e ancora impugnabili al primo gennaio 2023, divenuti definitivi per mancata impugnazione nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 gennaio per i quali si prevede che potranno essere definiti in acquiescenza, quindi con una riduzione delle sanzioni. Il testo estende poi la conciliazione agevolata introdotta con la legge di bilancio 2023 alle controversie pendenti al 31 gennaio invece del 10 gennaio 2023.

 

 

Riguardo alle scadenze introdotte con la legge di bilancio sono stati ricalendarizzati dal 31 marzo al 31 ottobre 2023 i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022. Prorogati rispettivamente al 30 settembre 2023, al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023 i termini per il pagamento della prima, della seconda e della terza rata per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti.

Il piatto forte è l’interpretazione autentica delle norme della legge di bilancio sulla regolarizzazione (ravvedimento speciale) delle dichiarazioni presentate relative al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti: sono escluse dal ravvedimento speciale le violazioni rilevabili in sede di controllo automatico delle dichiarazioni dei redditi e di dichiarazioni IVA, nonché quelle definibili mediante la regolarizzazione delle violazioni formali. Ma si prevedono cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste.

 

 

Sul fronte dell’energia, le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro energia sono state ridisegnate su base trimestrale tenendo conto sia dell'andamento dei prezzi, sia dell'obiettivo di favorire il risparmio energetico. Il testo prevede il prolungamento fino al 30 giugno del bonus sociale elettrico e gas (riservato ai nuclei familiari con Isee non superiore a 15mila euro) nel secondo trimestre del 2023 in favore delle persone economicamente svantaggiate e in gravi condizioni di salute. Nel prossimo trimestre (1 aprile - 30 giugno 2023) per le forniture di gas viene confermata la riduzione dell'Iva al 5% e l'azzeramento degli oneri di sistema.

Viene prorogata anche l'aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l'energia prodotta con il gas metano. In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all'ingrosso - da settimane il prezzo al Ttf si aggira poco sopra i 40 euro al MWh, mentre la scorsa estate aveva toccato il recordo di 339 euro - il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi viene confermato solo per il mese di aprile e sarà in misura ridotta (pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente). Il decreto bollette approvato dal Cdm introduce il nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che a partire dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023 avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento. I criteri per l'assegnazione verranno definiti con decreto del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze. Inoltre, l'Arera determinera' le modalità applicative e la misura del contributo che verrà erogato, in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche. Le imprese invece potranno continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d'imposta al 40% e al 45% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.  

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