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Luigi Ferraris taglia gli sprechi: ecco il piano Fs per risparmiare

Michele Zaccardi
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Da sempre attento alla sostenibilità, il Gruppo Ferrovie dello Stato (Fs) ha fissato nel proprio piano industriale un obiettivo preciso: ridurre ogni anno i consumi energetici. Per riuscirci, la società guidata da Luigi Ferraris, che utilizza circa il 2% dell’intera energia impiegata in Italia, ha elaborato una serie di soluzioni. Accanto al piano di autoproduzione di energia rinnovabile, il programma stilato dal gruppo contempla azioni e progetti innovativi. Il primo capitolo riguarda l’illuminazione, che ha un grosso impatto sui consumi. Per massimizzare l’utilizzo di luce naturale esterna, in fase di progettazione o di ammodernamento degli impianti, saranno utilizzate luci a Led, che permettono di ottenere un notevole risparmio energetico. Inoltre, attraverso l’utilizzo di sistemi automatici si ottimizzeranno i tempi di accensione. Questo può avvenire grazie a timer che gestiscono gli orari di accensione e spegnimento del sistema di illuminazione di officine, pensiline, uffici e stazioni, oppure attraverso sensori che rilevano l’effettiva presenza di persone negli spazi.


RISCALDAMENTO
C’è poi il fronte del riscaldamento dei mezzi e degli edifici. Si tratta di impianti che consumano circa l’86% del gas naturale utilizzato da tutte le società del gruppo e il 2% del gasolio complessivo. Un contributo significativo al risparmio energetico di Fs può dunque derivare da interventi come il ricorso a sistemi di conservazione o di isolamento termico.
Per questo, la scelta è quella di spingere sull’elettrificazione del riscaldamento, utilizzando pompe di calore. Certo, per Fs la principale voce di consumo rimane l’energia per la trazione dei treni: questa conta per circa l’80% dell’elettricità totale utilizzata. Tra le tecnologie per ridurne l’impiego rientrano quelle che consentono l’ecodriving, ovvero l’adozione di opportune strategie di guida del treno da parte del macchinista basate su un mix di profilo di velocità, accelerazione e frenata tali da ridurre i consumi, garantendo, al tempo stesso, il rispetto delle condizioni di sicurezza e dei vincoli di orario.


Sono poi molto importanti anche le procedure di smart parking che permettono, in modo automatico o da remoto, di ottimizzare gli orari di alimentazione dei mezzi in sosta. Ma c’è un altro elemento su cui Fs intende intervenire: il consumo idrico. Trenitalia, capofila del Polo passeggeri del gruppo, ha deciso di investire su tecnologie di recupero delle acque reflue depurate, lanciando un progetto per utilizzarle nelle operazioni di lavaggio dei treni. Tutte queste soluzioni si inseriscono all’interno del piano industriale che punta al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2040, il cui principale vettore, nel breve periodo, sarà l’elettrificazione. Motivo per cui il gruppo promuove soluzioni tecnologiche e vettori energetici alternativi per favorire la graduale eliminazione dei combustibili fossili e la loro sostituzione con fonti rinnovabili.


Già adesso, ad esempio, i nuovi treni regionali di Trenitalia consentono di abbattere i consumi fino al 30%. Tra questi rientrano i Blues ibridi con tripla alimentazione: diesel elettrici e batteria. Ma anche i biocarburanti potranno svolgere un ruolo nella transizione. Secondo recenti studi effettuati da Fs, i biofuels possono essere utilizzati da veicoli alimentati con combustibili fossili, senza la necessità di apportare complesse modifiche ai vettori, di cambiare la rete ferroviaria o costruire un’infrastruttura di ricarica apposita.

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