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Mercati, "scommettere sull'Italia": perché cambia il quadro

Enrico Paoli
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La politica economica del governo Meloni, compresa quella seguita con l’Europa, batte i fondi speculativi (Hedge fund il termine tecnico), che avevano scommesso sulla crisi del nostro Paese, legata al debito. Stando ai dati elaborati dal Financial Times, l’eminente quotidiano economico del Regno Unito, gli Hedge fund hanno smesso di scommettere contro i titoli di Stato italiani, grazie al calo del prezzo del gas e alle «minori turbolenze politiche» all’interno del dibattito politico di casa nostra, rispetto alle iniziali attese dei mercati. Il valore complessivo dei titoli obbligazionari italiani in mano agli investitori che scommettevano sul loro calo, spiega Ft, è caduto del 40% nell’ultimo mese. Dunque, un’inversione di tendenza significativa rispetto allo scorso anno, quando le vendite allo scoperto si erano impennate ai massimi livelli dalla crisi finanziaria globale, raggiungendo un picco di 46 miliardi di euro a novembre scorso. A preoccupare, allora, due fattori: la presunta dipendenza dell’Italia dalle importazioni di gas e l’elezione di Giorgia Meloni. Elementi, questi molto «cari» agli speculatori. Le cose, però, non sono andate affatto come speravo i gestori degli Hedge Fund.

Secondo alcuni funzionari europei, consultati proprio dal Financial Times, il motivo principale per cui gli investitori stanno «rivedendo» la loro posizione è legato al fatto che il governo Meloni, insediatosi a Palazzo Chigi a ottobre del 2022, è stato «molto calmo e costruttivo» nella politica fiscale, così come nelle «relazioni con l’Ue», smentendo le previsioni di molti investitori. Questa linea politica ha fatto sì che lo Spread tra Btp e Bund tedeschi rimanga, in questa prima parte del 2023, su livelli più contenuti rispetto alla maggior parte dell’anno precedente: l’aumento si aggira tra 1,2 e 2 punti percentuali, in calo rispetto al picco di oltre 2,5 punti dello scorso autunno. Insomma, le cassandre sono stante smentite e i dati economici sono lì a confermare il cauto ottimismo del governo.

Come spiega il Finacial Times, al di là delle prospettive economiche più rosee per l’Italia, «la performance resiliente dei titoli di Stato italiani negli ultimi mesi è stata sostenuta anche da un’impennata degli acquisti da parte degli investitori retail domestici e delle società non finanziarie, che ha più che compensato la flessione degli investitori esteri». Segno che i mercati sono tornati a credere nel Belpaese e nella capacità di poter agganciare il treno della ripresa economica, nella convinzione che il debito dell’Italia sia sostenibile, se non addirittura limabile. Nei sei mesi successivi all’agosto 2022, spiega ancora l’eminente quotidiano economico, le famiglie e le società non finanziarie italiane hanno acquistato altri 50 miliardi di euro di titoli di Stato nazionali, aumentando le loro partecipazioni di poco più del 30% a 213 miliardi di euro, secondo i dati pubblicati dalla Banca d’Italia nel report di questo mese e letto con molta attenzione dagli analisti finanziari Al netto dei numeri dei fondi, non si può non evidenziare il fatto che la promozione del Financial Times arriva dopo la due giorni londinese della Meloni, anche lei sorpresa saldato degli Hedge Fund, nel corso dei quali ha sottolineato come «ai mercati interessano i fatti. E i fatti dicono che l’economia italiana sta andando molto bene e che i provvedimenti presi da questo governo sono efficaci». Il quotidiano inglese, con l’analisi sui fondi, sembra averci messo la ceralacca sopra, chiudendo la pratica...

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