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Pensioni, una brutta sorpresa: tredicesima, cosa cambia nel 2024

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Ormai siamo in pieno clima dicembrino, il periodo delle festività natalizie si avvicina e con questo l'attesa erogazione della tredicesima mensilità per lavoratori dipendenti e pensionati. Gli ultimi hanno già iniziato a percepire la tredicesima dall'Inps da ieri, mentre i 19 milioni di lavoratori dipendenti vedranno l'assegno giungere nelle prossime settimane. I calcoli della Cgia di Mestre indicano una cifra imponente, che si aggira attorno ai 41 miliardi di euro, con un impatto sulla spesa per le imprese stimato a quasi 54 miliardi. In questo scenario, lo Stato riscuoterà oltre 13 miliardi attraverso la ritenuta dell'Irpef.

I pensionati sono stati i primi a beneficiare dell'accredito dell'assegno, avvenuto ieri, venerdì 1 dicembre. Per i lavoratori dipendenti, l'attesa si protrarrà almeno fino al 15 dicembre, anche se alcuni datori di lavoro preferiscono effettuare il versamento più vicino alla vigilia di Natale. La tredicesima corrisponde a un dodicesimo della retribuzione lorda mensile e si accumula mensilmente: alla fine dell'anno, se si è lavorato per l'intero periodo, vengono liquidate le 12 quote maturate.

 

Per i dipendenti statali, la mensilità aggiuntiva viene erogata con lo stipendio di dicembre, che viene anticipato di alcune decine di giorni rispetto al consueto ed è saldato a metà mese, secondo quanto riportato sul sito NoiPa. Nel settore privato, la data di erogazione dipende dai contratti nazionali: nella maggioranza dei casi, è prevista la vigilia di Natale, ma alcuni datori di lavoro possono decidere di anticiparla di alcuni giorni.

Mentre nel 2023 il totale delle tredicesime aumenterà di 7 miliardi, a causa dei recenti rinnovi di alcuni contratti collettivi e dell'incremento del numero dei lavoratori dipendenti, nel 2024 l'assegno potrebbe ridursi poiché non sarà più applicato il taglio del cuneo fiscale. Insomma, per le pensioni nel 2024 la tredicesima potrebbe riservare qualche brutta sorpresa.

 

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