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Puglia, serve il microscopio: i quotidiani progressisti nascondono gli arresti

Andrea Valle
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La sinistra, o meglio, i giornali che la sostengono, ormai è noto, hanno un problema con le notizie. Prendiamo l’ultimo caso, quello che ha fatto deflagrare il campo largo in Puglia: l’arresto di un assessore Trasporti della giunta regionale di Michele Emiliano, costretta a dimettersi. Beh, su Repubblica scopriamo quasi per caso in prima pagina dello scandalo che ha travolto idem. La notizia di cronaca, con i dettagli dell’inchiesta che ha portato ad arresti e indagati eccellenti, compresa appunto l’assessore Anita Maurodinoia, che avrebbe comprato centinaia di voti, non compare nemmeno. Il quotidiano infatti preferisce buttarla in politica, sottolineando che a Bari «Conte rompe il campo largo» e si scatena «l’ira del Pd». In ogni caso, il caso politico del giorno viene piazzato in posizione subalterna all’apertura del quotidiano, “Il contropiede di Salvini”.

Dell’inchiesta Repubblica ne parla solo a pagina 10 e 11, proprio come La Stampa, altro quotidiano dello stesso gruppo Gedi, controllato dalla Exor di John Elkann. La notizia dell’inchiesta finisce a pagina 11, ma in prima pagina perlomeno, il giornale torinese fa rimbalzare gli arresti (“Un voto per 50 euro. Indagata l’assessora Pd”) e il dato politico (“Lo strappo di Conte”). Peccato che anche in questo caso le due notizie sembrano slegate l’una dall’altra. Ma passando dai giornali alla tv, che dire della trasmissione Piazza Pulita su La7? Il conduttore, Corrado Formigli, ha deciso di aprire su guerra in Palestina e braccio teso di Ignazio La Russa.

 

 

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