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L'Europa impari dagli Stati Uniti a tagliare le tasse

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La realtà continua a bussare alle porte dell’Europa, ma Bruxelles - con cieca ostinazione - non risponde e non apre. Viviamo in un Continente appesantito da un welfare costoso e collassante, segnato da una demografia non florida, intrappolato nella stagnazione economica o comunque in una situazione di crescita stentata. Per sovrammercato, dopo il catastrofico triennio Covid, stiamo per entrare nel terzo anno di economia di guerra, con tutto ciò che questo comporta: sfiducia e paura di cittadini e consumatori, incertezza per le imprese, ridotta propensione agli investimenti privati, e necessità di maggiori investimenti pubblici nella difesa.Un quadro del genere richiederebbe, come risposta politica, una intelligente propensione alla flessibilità, e uno sforzo generale per creare un ambiente economico entrepreneur-friendly, a tassazione e regolamentazione più ridotte, per incoraggiare e sostenere gli attori del mercato. (...)

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