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Stellantis, ecco la 500 Mirafori: l'ultimo tentativo per far bella figura

Tavares e Elkann

Sandro Iacometti
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L’ossessione di Stellantis di dover piazzare un’etichetta di italianità dei suoi prodotti inizia ad assumere caratteristiche grottesche. Prima ci hanno provato con l’Alfa Romeo “Milano”, prodotta interamente in Polonia e prontamente ribattezzata “Junior” dopo che il governo gli ha fatto capire che si sarebbe trattato di una mezza truffa. Poi c’è stato il caso delle bandierine italiane attaccate sopra le Topolino e le 600, modelli realizzati in Marocco e Polonia. Anche in questo caso il gruppo ha dovuto fare retromarcia per non rischiare di violare la legge sull’italian sounding, che tutela i nostri prodotti da quelli tarocchi.

Pensa che ti ripensa, alla fine l’idea è venuta: una bella edizione speciale della 500 elettrica, che si chiamerà Mirafiori. Stavolta il governo non potrà dire nulla, visto che il veicolo è effettivamente prodotto a Torino, negli stabilimenti di Mirafiori. Forse, però, qualcosa da ridire lo avranno gli operai degli impianti, finiti in gran parte in cassa integrazione dopo il dimezzamento della produzione in quello che era il cuore pulsante del marchio Fiat.

Ad annunciare la novità è stato ieri Olivier Francois, ceo di Fiat e Global Chief Marketing Officer di Stellantis , che si è presentato nello stabilimento per confermare l’arrivo della 500 ibrida (anticipato qualche giorno fa dall’ad Carlos Tavares) e, ovviamente, per ribadire la centralità dell’Italia e delle sue fabbriche per il gruppo. «Fiat», ha spiegato, «è orgogliosa di essere portabandiera dell'Italia nel mondo. L'Italia rappresenta le nostre fondamenta, la nostra forza trainante e il nostro futuro. E Mirafiori è uno dei nostri motori, che rappresenta l'Italia, la sua gente, i suoi valori, il suo orgoglio e la 500».

La nuova ibrida arriverà in un periodo non meglio precisato tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La produzione potrebbe raggiungere le 100-110mila unità l’anno. Quanto all’italianità, diventato ormai un pallino per giustificarsi delle continue delocalizzazioni dei modelli in Paesi a basso costo di manodopera, Francois ha voluto precisare che «il 70% delle Fiat vendute in Italia e una su tre a livello globale sono costruite in Italia». Che sembra una toppa peggiore del buco.

Ah, la nuova 500 Mirafiori sarà cabrio e avrà una targhetta cromata col nome. Insomma, una vera sciccheria.

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