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Ue, conti pubblici: scatta la procedura per deficit eccessivo

Ursula Von der Leyen

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È scattata la tagliola della procedura per deficit eccessivo. E, di conseguenza, l'Italia deve correre ai ripari. Il nostro Paese, infatti, presenta sia un debito sia un disavanzo alto. La Commissione europea ha presentato oggi, mercoledì 19 giugno, il cosiddetto “Pacchetto di primavera” in cui sono previste anche le sanzioni per tutti quei Paesi che non rispettano i parametri confermati (3 per cento di deficit e 60 per cento nel rapporto debito/pil) dal nuovo Patto di Stabilità.

Non c'è solo l'Italia. Anche Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia sono interessati da questo provvedimento. In un primo momento le attenzioni si erano concentrate su dodici Stati. Ma cinque sono stati “salvati” dalla procedura: Estonia, Spagna, Repubblica Ceca, Slovenia e Finlandia. Ora si apre un percorso che obbliga questi Stati a “rientrare” dal deficit che per l’Italia è il più alto d’Europa. In questi mesi, allora, bisognerà concordare con la Commissione le modalità con cui ridurre le spese. Ed entro il prossimo 20 settembre dovrà essere presentato un ”piano” di rientro. Per il governo Meloni significa un “taglio” per i prossimi sette anni di 10-12 miliardi annui. La nuova manovra, dunque, sarà dolorosissima. Al momento non è prevista una “correzione” dei conti perché nei conteggi approvati nell’ultimo Def non sono stati inserite alcune misure di spesa in vigore come il taglio del cuneo fiscale.

 

Nel 'pacchetto di primavera” inoltre si conferma che Grecia e Italia “registrano ora squilibri dopo aver registrato squilibri eccessivi fino all'anno scorso: le vulnerabilità sono diminuite ma rimangono fonte di preoccupazione”.

 

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