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Auto elettriche, Cina nel mirino: da domani ecco i dazi, rincari fino al 40%

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Dalle parole, ai fatti. La Commissione Europea ha deciso di imporre dazi sulle auto elettriche a batteria di produzione cinese a partire da domani, venerdì 5 luglio, in via provvisoria, per un periodo massimo di quattro mesi. Entro la fine dei quattro mesi, verrà presa una decisione finale, con un voto degli Stati membri. Se confermati, i dazi rimarranno in vigore per i prossimi cinque anni. 

I dazi individuali nei confronti dei costruttori sono stati leggermente rivisti rispetto a quelli preannunciati il 12 giugno scorso: per Byd il tasso resta invariato al 17,4%; per Geely è al 19,9%, rispetto al 20%; per Saic al 37,6%, rispetto al 38,1%; gli altri produttori non esaminati che hanno collaborato con l’indagine avranno un’aliquota del 20,8%, dal 21%, mentre quelli che non hanno collaborato si vedranno imporre il massimo, cioè 37,6%, rispetto al 38,1%. 

I dazi vengono imposti perché la Commissione ritiene che la catena del valore delle auto elettriche in Cina benefici di sussidi iniqui, che minacciano economicamente i produttori di vetture elettriche dell’Ue, i quali sono in forte ritardo rispetto ai concorrenti cinesi e mettono sul mercato vetture assai più costose di quelle con motore a scoppio. In buona sostanza, per la Ue la concorrenza è falsata.

In buona sostanza, in virtù dei dazi, da domani le auto cinesi costeranno fino a quasi il 40% in più. Una misura che ovviamente, già dai giorni in cui fu annunciata, ha fatto insorgere Pechino, che ha assicurato ritorsioni commerciali. La Cina infatti ha annunciato per esempio l'apertura di un'indagine anti-dumping sulle importazioni di carne di maiale. Lo stesso potrebbe fare sui latticini e alcuni alcolici. Ma questo, ovviamente, sarebbe soltanto l'inizio.

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