Mediobanca, assemblea rinviata a settembre. Il risiko bancario, cosa succede ora

domenica 15 giugno 2025
Mediobanca, assemblea rinviata a settembre. Il risiko bancario, cosa succede ora
3' di lettura

Il Cda di Mediobanca si riunisce a sorpresa e delibera il rinvio al 25 settembre dell'Assemblea dei soci, convocata inizialmente per domani, con all'ordine del giorno l'offerta pubblica volontaria di scambio su Banca Generali. Si allungano dunque i tempi di una delle partite più importanti del risiko bancario in corso tra alcuni dei principali istituti di credito italiani.

La mossa dell'Istituto guidato da Alberto Nagel, spiegano fonti finanziarie, sarebbe stata dettata tra i vari fattori dalla volontà di fare chiarezza tra le parti in campo ed evitare un eventuale ricorso a contenziosi. Altre fonti parlano invece di uno scenario in cui nell'Assemblea di domani il fronte del voto contrario all'Ops avrebbe potuto superare il 40% dei voti.

Piazzetta Cuccia sottolinea che l'attività di engagement per-assembleare "ha confermato l'esistenza di un largo supporto del mercato all'offerta, testimoniato anche dai pareri favorevoli unanimi dei proxy advisors". Al tempo stesso l'istituto finanziario ricorda come alcuni soci, titolari di un investimento sia in Mediobanca sia in Assicurazioni Generali, "hanno sottolineato l'esigenza di conoscere le valutazioni e l'orientamento" del Leone di Trieste rispetto alla proposta per "potersi esprimere nell'assemblea" anche considerando che l'adesione del gigante assicurativo "è essenziale per il perfezionamento dell'operazione (vista la soglia minima irrinunciabile del 50+1% apposta all'Ops)".

Il 3 giugno scorso infatti il gruppo Caltagirone, azionista tramite la società VM 2006, aveva sollecitato il Cda di Mediobanca al rinvio dell'assemblea parlando di "assoluta incompletezza dell'informazione a oggi disponibile e della indeterminatezza anche economica degli elementi strutturali dell'offerta". Mentre dei due componenti del Cda di Mediobanca nominati da Delfin (la holding della famiglia Delvecchio) oggi uno si sarebbe astenuto e uno avrebbe votato contro.  

Nell'ultimo mese sul mercato sono stati acquistati pacchetti di azioni di Mediobanca per circa l'11% del capitale, gli analisti suggeriscono che sarebbero andati presumibilmente a rafforzare il fronte del voto contrario all'Ops. Attualmente Delfin detiene circa il 20% dell'istituto finanziario, mentre Caltagirone sarebbe salito dal 7,3% a poco sotto il 10%.

Dopo il Cda, Mediobanca sottolinea che "solo lo scorso giovedì 12 giugno, a ridosso della riunione assembleare del 16 giugno, Generali ha segnalato per la prima volta di aver avviato un processo di analisi della proposta" avanzata e delle sue implicazioni commerciali, economiche e di valore. Un elemento di novità che "richiede di tener conto delle disponibilità e delle tempistiche di Generali, alla luce dell'auspicio espresso da una parte della compagine sociale, di conoscere la posizione della compagnia sull'offerta". Piazzetta Cuccia inoltre riafferma "il forte razionale industriale e finanziario dell'offerta che crea un leader italiano del Wealth Management", ribadendo che l'Ops "rimane valida in tutti i suoi termini, la compresa la conclusione attesa per settembre/ottobre 2025".

Sullo sfondo le altre mosse del risiko, con Mps che nei mesi scorsi ha lanciato un Ops proprio su Mediobanca. Venerdì scorso la procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati persone fisiche e giuridiche, ovvero società, nell'ambito del fascicolo dell'inchiesta sul risiko bancario nato da una querela per diffamazione presentata da Mediobanca su presunto ostruzionismo alle attività di mercato dei soci Delfin e il gruppo Caltagirone.

Secondo l'economista Marta Degl'Innocenti dell'Università Statale di Milano, però, contattata dall'agenzia Adnkronos, "è possibile" ipotizzare la decadenza dell'offerta di Mediobanca su Banca Generali. "Il rinvio non annulla automaticamente l'Ops, ma, se non adeguatamente comunicato ai sensi dell'art. 102 Tuf, potrebbe comportare segnalazioni alla Consob o sollevare obiezioni da parte di investitori e competitors".

ti potrebbero interessare

altri articoli di Economia & Media