Dicembre potrebbe essere non solo il mese delle luci d’artista, ma anche la fine di un anno, il 2025, con il portafogli più gonfio e l’animo un po’ più leggero per molti pensionati: a dicembre “arrivano 154 € in più”, un bonus che suona come un regalo natalizio dai contorni concreti.
Un’agevolazione definita “soldi facili per chi rientra nei requisiti” — ed è vero, perché non serve fare domanda: l’erogazione avviene in automatico. Infatti, l’articolo spiega che l’accredito sarà “riconosciuto automaticamente a chi percepisce trattamenti minimi e rientra nei limiti previsti”: una semplificazione non da poco, che evita cittadini alle prese con moduli o scartoffie. Il bonus comparirà direttamente nel cedolino di dicembre, accanto alla rata mensile dell’assegno.
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Meno tasse ai ricchi? Vediamo. Per supportare la sua audizione sulla manovra di bilancio il presidente dell'Istat Fr...Ma chi sono tutti i fortunati che incasseranno questi 154 € extra? Il “bonus di fine anno” è destinato ai titolari di pensioni previdenziali INPS con importi bassi, a patto di rispettare certi vincoli di reddito. Non è una mancia a pioggia: “chi ha più pensioni cumulative può comunque beneficiare del contributo”, purché la somma complessiva non superi i limiti stabiliti. L’idea è chiara: dare un sostegno concreto a chi vive con importi ridotti, soprattutto in un momento dell’anno – le feste – in cui le spese si fanno più pesanti. L’accredito extra non è un vezzo, ma una misura ben strutturata: la voce comparirà chiaramente nel cedolino di dicembre, così che il pensionato sappia che quei soldi non sono un errore ma un riconoscimento, una “misura di sostegno che arriva direttamente e senza passaggi intermedi”. In sintesi: per molti pensionati minimi, dicembre non sarà solo il mese della tredicesima, ma anche quello in cui l’assegno diventa un po’ più generoso.




