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Tremonti il giardiniere: "Con il federalismo raddrizziamo l'albero italiano"

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Il ministro parla da Cernobbio. "Prima delle riforme serve reperire fondi. I numeri anticipano la politica"

Roberto Amaglio
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Mentre la Cgil e la Fiom sfilano per le vie di Roma contestando anche la politica economica del Governo Berlusconi, il ministro Giulio Tremonti ha spiegato le sue ragioni al Forum Coldiretti di Cernobbio. L'importanza dei numeri - Un Tremonti non politico ma contabile, che ribadisce la priorità delle disponibilità di cassa. "In passato era la politica che faceva i numeri. Ora i numeri vengono prima della politica: prima si recuperano le risorse, poi si spende seguendo un piano da disegnare con grande serietà e senza speculazioni. Una pianificazione che si dovrà scrivere in inglese, perchè deve rispondare agli standard imposti dall'Europa e dal contesto internazionale. I tagli lineari? Modalità adottata in tutta Europa. Ovunque si fanno tagli percentuali dando ai ministeri la possibilità di varare proprie finanziarie e di decidere con flessibilità dove sforbiciare al loro interno. Comunque le disponibilità di cassa sono potenzialmente buone: esistono, per esempio, forti margini per il recupero dell'evasione fiscale, anche se in questo campo i comuni dovrebbero fare di più". Fisco locale - E l'accenno ai comuni permette a Tremonti di parlare di Federalismo. "L'Italia è l'unico paese che non ha una finanza locale, ancora impantanato nella logica per cui più si spende più voti si prendono. Con il federalismo e introducendo un controllo democratico delle risorse, speriamo di raddrizzare un albero storto".

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