Il Tesoro americano
stacca l'assegno per le auto
Lunghe ed estenuanti settimane di battaglie. I moniti da Washington: “Non si può far fallire Detroit”. Ed oggi l'accordo che è stato raggiunto per salvare l'industria automobilistica americana, messa in ginocchio dalla crisi finanziaria. Il Tesoro degli USA erogherà infatti finanziamenti fino a 13,4 miliardi di dollari per dare una mano a Gm, Ford e Chrysler che proprio ieri aveva annunciato la chiusura dei 30 stabilimenti per un mese a partire da oggi. I soldi arriveranno tra dicembre e l'inizio di gennaio. La seconda tranche di 4 miliardi arriverà a febbraio. Prestiti che dovranno essere restituiti dai produttori se entro il 31 marzo non avranno dimostrato di essere capaci a risanare le proprie attività. Do ut des Il Tesoro riceverà warrants legati ad azioni senza diritto di voto, mentre Gm e Chrysler hanno annunciato che chiederanno accesso già oggi ai fondi messi a disposizione dal Tesoro. Le due società sono infatti alle prese con gravi problemi di liquidità mentre Ford ha dichiarato a più riprese di essere in una situazione migliore. Un aiuto che, qualora non andasse e buon fine, spalancherebbe le porta all'amministrazione controllata. Il governo inoltre ha il potere di controfirmare, e in caso bloccare, ogni operazione del controvalore superiore ai 100 milioni di dollari. Come nel caso delle banche, inoltre, i produttori di Detroit dovranno rispettare precise restrizioni sulle retribuzioni dei loro massimi dirigenti e dovranno dire addio a jet privati aziendali. L'amministrazione Bush avrebbe illustrato a Obama la propria strategia, e la futura amministrazione democratica non avrebbe sollevato obiezioni al riguardo. “Il governo deve salvaguardare lo stato di salute dell'economia. Il collasso del settore automobilistico renderebbe soltanto più lunga e più profonda l'attuale recessione. Sarebbe da irresponsabili far fallire Detroit”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti George W. Bush.