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Ondata di scioperi

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con l'arrivo del nuovo anno

Dario Mazzocchi
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Gli italiani sono avvisati: il nuovo anno si aprirà all'insegna delle proteste. Dopo la tregua natalizia, il mese di gennaio sarà caratterizzato da una serie di scioperi nel settore del trasporto aereo mentre a febbraio sono già in calendario due proteste nella stessa giornata di venerdì 13: si tratta dello stop annunciato in modo congiunto dai dipendenti pubblici della Fp-Cgil e dai lavoratori del primo sindacato dei metalmeccanici, la Fiom. Il calendario è fitto di “appuntamenti”. Il 5 gennaio apre lo stop dei lavoratori di Techno Sky aderenti a Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Rsu per la durata di quattro ore tra le 8 e le 17. L'8 gennaio sarà la volta dei dipendenti dell'Enav aderenti all'Anpcat: la protesta sarà dalle 12 alle 16 per una durata di quattro ore. Il 12 gennaio tocca ai lavoratori di Telecom aderenti a Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil con l'astensione dallo straordinario. Il 19 gennaio ancora rischi per chi deve viaggiare in aereo: incroceranno le braccia i lavoratori di Airone aderenti alla RR.SS.AA. Filt-Cgil dalle 10 alle 14, quelli del Gruppo Airone aderenti alla Fit-Cisl nello stesso orario, i dipendenti di Eurofly e Meridiana aderenti all'Anpac rispettivamente dalle 12 alle 16 e per l'intera giornata. Stop per il trasporto ferroviario invece per il 23 gennaio: i dipendenti di Fs aderenti all'Rsu/Rls dell'assemblea nazionale ferrovieri sciopereranno dalla 9 alle 17. Il 27 gennaio invece si fermeranno gli avvocati con l'astensione delle udienze e attività giudiziaria penale al Ministero per l'Unione Camere Penali italiane e la Camera penale di Roma. Ancora problemi per il trasporto aereo il prossimo 30 gennaio: i lavoratori dell'Enav aderenti al Licta incroceranno le braccia per 4 ore (dalle 12 alle 16). Come se non bastasse, a protestare sarà anche il pubblico impiego. A febbraio è in programma lo sciopero generale di Fp-Cgil e Fiom il 13. I dipendenti del pubblico impiego della Fp protesteranno contro “il taglio ai salari a partire da gennaio da 30 a 280 euro a secondo qualifica, l'accordo ‘truffa' fatto a palazzo Chigi e per difendere i 60.000 precari che saranno licenziati a partire a da gennaio”. La direzione della Fiom ha condiviso la proposta del comitato direttivo della Funzione pubblica: “Sarebbe incomprensibile lo svolgimento nello stesso mese di iniziative distinte tra le due categorie a fronte dell'esplicito tentativo delle nostre controparti di dividere le lavoratrici e i lavoratori del settore privato da quello pubblico”.

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