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Multato il cartello della pasta

Antitrust: "Intesa per i prezzi"

Silvia Tironi
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Una multa daquasi  12,5milioni di euro è stata comminata dall'Antitrust alle aziende produttrici e alle associzioni dicategoria del settore della produzione della pasta per intese restrittive della concorrenza. Secondo il  Garantele società Amato, Barilla, Colussi, De Cecco, Divella, Garofalo,Nestlè, Rummo, Zara, Berruto, Delverde, Granoro, Riscossa, Tandoi,Cellino, Chirico, De Matteis, Di Martino, Fabianelli, Ferrara, Liguori,Mennucci, Russo, La Molisana, Tamma, Valdigrano, insieme all'Unipi,Unione Industriali Pastai Italiani, hanno "posto in essere un'intesarestrittiva della concorrenza" finalizzata a concertare gli aumenti delprezzo di vendita. Estranee all'intesa le società Gazzola,Mantovanelle e Felicetti, nei confronti delle quali era stataugualmente avviata l'istruttoria. Secondo i consumatori il problema è che il prezzo della pasta continua ad aumentare mentre lamateria prima scenda da mesi: ieri Mr prezzi ha parlato di un "lentorientro" della corsa dei prezzi della pasta anche se la variazionetendenziale registra un + 25,4 a gennaio 2009. Immediata la replica del panificio Garofalo: "Non abbiamo mai aderito a presunti accordi di cartello finalizzati ad influenzare la dinamica dei prezzi sul mercato e di non aver mai operato nessun tipo di speculazione nè alcun accordo lesivo degli interessi dei consumatori. Come la stessa Autorità ha rilevato nel corso dell'Istruttoria, inoltre, - prosegue la nota - tutte le aziende oggetto del'indagine hanno praticato degli aumenti molto diversi fra loro e con tempistiche profondamente differenti. Questo, e l'alto numero di aziende pastaie, (ad oggi operano in Italia oltre 130 pastifici) è la dimostrazione evidente che non c'è stata alcuna manovra distorsiva nei confronti dei prezzi". Anche l'UN.I.P.I- Unione Industriali Pastai Italiani, in una nota "ribadisce che nel settore non vi sonostate speculazioni, né si è mai configurato alcun accordo lesivo degliinteressi dei consumatori. Leragioni che hanno determinato tensioni sul prezzo al consumo della pasta sonoriconducibili, in particolare, all'andamento dei fattori di costo diproduzione, il più importante dei quali è rappresentato della materia prima, lasemola di grano duro".

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