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Declassate 24 banche italiane

L'Agenzia Standard and Poor's taglia il rating di altri 24 istituti a causa delle rinnovate tensioni sul mercato e le prospettive di crescita in calo

Costanza Signorelli
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Nuova batosta per l'Italia. Dopo il declassamento ad "A" operato nelle scorse settimane, l'Agenzia Standard and Poor's ha deciso di tagliare il rating di 24 banche e istituzioni finanziarie italiane . "Le rinnovate tensioni di mercato sulla periferia dell'area euro - si legge in una nota - e l'indebolimento delle prospettive di crescita porteranno, a nostro parere, ad un ulteriore deterioramento del contesto operativo per le banche italiane". Alla luce di uno "scenario finanziario e macroeconomico più difficile del previsto", quindi, l'agenzia avverte di attendersi un aumento dei costi di rifinanziamento a carico degli istituti della penisola. Inoltre S&P ha puntualizzato di ritenere che il deterioramento del quadro "non è transitorio e non si invertirà facilmente". L'agenzia ha così tagliato il rating di Mps (da A- a BBB+), Banco Popolare (da A- a BBB), Ubi Banca (da A ad A-), Banca Popolare di Milano (da A- a BBB+), Banca Carige (da A- a BBB+). Confermati i rating di Intesa Sanpaolo e Unicredit (entrambi A) e Bnl (A+) oltre che quelli di Mediobanca (A). Per l'agenzia le rinnovate tensioni sul mercato e nei paesi periferici europei, specie in Italia, oltre che le prospettive di crescita in calo, porteranno ad un ulteriore deterioramento delle condizioni operative delle banche italiane. Per il settore è previsto un aumento del costo della raccolta e un calo della redditività nei prossimi due anni mentre il rallentamento dell'economia nel 2012 potrebbe impedire il miglioramento della qualità degli attivi. L'agenzia di rating ha rivisto inoltre la sua valutazione del settore bancario italiano (Bank Industry Country Risk Assessment) dal gruppo 2 al gruppo 3 su una scala da 1 a 10, dove 1 è il livello più elevato.

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