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Dall'evasione tesoro di 13 mld, ma agli onesti non torna niente

L'Agenzia delle Entrate nel 2011 ha inacssato 12,7 miliardi, dato in crescita del 15,5%: ma la pressione fiscale resta a livelli record

Andrea Tempestini
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L'Agenzia delle Entrate snocciola i dati: 697mila accertamenti e un'imposta accertata pari a 30,4 miliardi di euro. Questi i numeri della lotta all'evasione. Nel corso del 2011 sono stati incassati 12,7 miliardi di euro, in crescita del 15,5% rispetto al 2010. E' quanto emerge dal rapporto dell'Agenzia delle Entrate sui risultati del 2011 e sulle prospettinve del 2012. "Controlli sempre più mirati" - Il direttore centrale, Luigi Magistro, ha spiegato che "il risultato è il frutto della strategia da tempo messa in campo dall'Agenzia, che si basa su controlli sempre più mirati grazie ad analisi del rischio di evasione molto approfondite. Infatti - ha spiegato - a fronte di una diminuzione (-1,2%) del numero di accertamenti, che passano dai quasi 706 mila del 2010 ai circa 697 mila del 2011, la maggiore imposta accertata è cresciuta del 9,3%, superando la quota di 30,4 miliardi contro i 27,8 registrati nel 2010". E i contribuenti onesti? - Le cifre dimostrano che sale in modo cospicuo il tesoretto che deriva dalla lotta all'evasione, ma questi soldi continuano a non essere redistribuiti ai contribuenti onesti. Per ora resta in un angolo, accantonata, la creazione del fondo con i soldi recuperati dalle Entrate, una montagna di euro che nelle intenzioni ancora non attuate dal premier Monti dovrebbero servire a diminuire la mostruosa pressione fiscale italiana, che si avvicina al 55 per cento. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, anzi rilancia e spiega: "Aumenteranno i blitz in stile Cortina". Ma i contribuenti onesti continuano a non trarne alcun beneficio.

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