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Chrysler-Fiat, accordo vicino

Marchionne verso gli Usa

Fabio Corti
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 Entro la fine del mese poptrebbe concludersi la trattativa per accorpare Fiat al colosso americano dell'auto Chrysler, manovra pensata dalla Casa Bianca per salvare una delle più grandi aziende a stelle e strisce colpite dalla crisi. Il matri­monio con il Lingotto, che vedrebbe il manager Sergio Marchionne (foto) fare il proprio ingresso ad Au­burn Mills, sembra ora più vicino. In via ufficiale permane la cautela d'obbligo, ma in realtà la svolta decisiva potrebbe esserci già giovedì pros­simo (giornodel board Fiat). Altro motivo d'ottimismo è la noti­zia - lanciata daAutomotive News - del possibile ingresso del sindacato Usanell'azionariato. È un chiaro segnale che i nego­ziati si stannosbloccando, che la potente United Workers Asso­ciation va verso laconferma del «sì» a Marchionne anche sul punto più delicato (il tagliodel costo del lavoro). E non è il solo effetto del piano presentato daFiat, base della discreta moral suasion governativa. Passi avan­ti siregistrano nelle trattative con gli istituti di credito, cui a breve ilTesoro Usa (attentissi­mo pure ai conti del Lingotto) presenterà unanuova offerta per il rimborso dei debiti Chry­sler: e sarebbe a quelpunto complicato per i banchieri, sal­vati dai fondi pubblici,rifiutare di fare la propria parte nel soc­corso a un pezzo crucialedell'in­dustria americana.

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