Per la Liberazione ringraziate gli americani
Ha ragione Giampaolo Pansa, che, conoscendo meglio di chiunque di noi la questione per avervi dedicato anni di studi e ricerche, ne ha scritto giovedì su Libero. La retorica con cui quest'anno si è voluto celebrare il settantesimo anniversario della liberazione è talmente stucchevole che dà il voltastomaco. Politici e giornalisti hanno infatti voluto mettere in scena una fiera di menzogne e chiacchiere che non ha alcuna rispondenza con la realtà e che ottiene il solo scopo di perpetrare una bugia, ossia che l'Italia sia stata liberata dai partigiani. Il risultato è conseguente: dichiarando che la Costituzione si fonda sulla Resistenza (come ha fatto anche l'altro ieri il presidente della Repubblica in un'intervista a Ezio Mauro) essi dichiarano che la Costituzione è fondata su un falso storico. Non è vero che i nazisti e i fascisti siano stati sconfitti e cacciati dal nostro paese grazie alla guerra partigiana. Le città, Milano compresa, non furono liberate dalle brigate Garibaldi, anche se la storiografia ufficiale riempie i giornali e i libri con immagini di partigiani con i fazzoletti rossi che fanno il loro ingresso trionfanti nelle vie del centro. La vittoria e la libertà gli italiani la devono a decine di migliaia di americani, inglesi, canadesi, australiani, francesi, neozelandesi, indiani, brasiliani, polacchi, ed ebrei (sì, anche loro, nonostante gli insulti che una banda rozza e ignorante ha rivolto ieri nel capoluogo lombardo ai componenti della brigata ebraica). Leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola domenica 26 aprile o acquista una copia digitale del quotidiano