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Gli italiani pagano i conti sballati dei salvatori della patria

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Maurizio Belpietro
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Chissà se un giorno ci sarà qualcuno che chiederà conto a Mario Monti e soci di tutte le stupidaggini che hanno commesso in un anno appena di governo. Succedesse, di certo il bocconiano e i suoi amici professori di colpe da farsi perdonare ne avrebbero parecchie. E non alludiamo all'introduzione dell'Imu, presentata come un male minore, compensato però da tagli alla spesa pubblica che non ci sono mai stati: da sola la tassa sulle case ha provocato i disastri a tutti noti, impoverendo le famiglie, fermando i consumi ma soprattutto facendo crollare il mercato immobiliare, cioè il settore che più di ogni altro dava lavoro agli italiani. No, ci riferiamo agli interventi contro i pensionati, spacciati come equi e sanzionati dalla Corte costituzionale che in un paio di occasioni ha intravisto intenti punitivi contro la sola categoria di chi ha lasciato il lavoro. La prima misura finita nel mirino dei giudici della Corte suprema è quella che intendeva prelevare esclusivamente sulle pensioni alte un contributo di solidarietà. Risultato, i proventi del furto con destrezza operati dal governo tecnico dovranno essere restituiti con gli interessi. Stessa musica con il blocco dell'indicizzazione al costo della vita: fermare le sole pensioni sopra una certa soglia (meno di 1500 euro al mese) è stato giudicato incostituzionale Leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola martedì 5 maggio o acquista una copia digitale del quotidiano

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