Napolitano il comunista: i princìpi valgono solo se fanno comodo
Anche passati i novant'anni, Giorgio Napolitano resta il comunista che è sempre stato, ovvero un uomo per cui il fine giustifica ogni mezzo, fosse anche poco democratico o addirittura frutto di falsità. La prova che l'ex presidente della Repubblica non sia cambiato affatto, ma rimanga nell'animo un uomo capace di piegare la realtà e le istituzioni alla propria convenienza, è data dall'intervista che ieri ha concesso a la Repubblica. Nel colloquio con Goffredo De Marchis l'ormai ex capo dello Stato rivela di essere fedele interprete della doppiezza togliattiana, capace cioè di sostenere se necessario una tesi, ma qualora serva anche il suo contrario. Clicca qui, acquista una copia digitale di Libero e leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro