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Marò, la Corte rinvia la decisioneL'India ci prende a pesci in faccia

La Corte Suprema decide di non pronunciarsi sulla scarcerazione dei due fucilieri, che passeranno il Natale in carcere. Il governo: "Incomprensibile". Commissione Difesa: "Sfida all'Italia"

Giulio Bucchi
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I marò italiani non torneranno in Italia per Natale. La Corte Suprema indiana, a tre mesi dalla conclusione del dibattimento, ha deciso di rinviare a metà marzo 2013 la decisione sulla scarcerazione o meno dei due fucilieri della marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti da più di nove mesi con l'accusa di omicidio. "Il Governo italiano esprime forte delusione e profondo rammarico - si legge in una nota di Palazzo Chigi -. Forte delle proprie argomentazioni fondate sul diritto internazionale, ribadisce la propria ferma posizione a fronte delle procedure giudiziarie indiane. Posizione condivisa a livello internazionale, in seno alle organizzazioni internazionali e all'Unione europea, preoccupate per le conseguenze negative che il mancato riconoscimento della giurisdizione dello Stato di invio dei militari avrebbe sull'impegno internazionale nella lotta contro la pirateria in alto mare e nelle missioni di pace all'estero". Palazzo Chigi ha definito "incomprensibile" il rinvio della pronuncia della Corte Suprema indiana, mentre il presidente della Commissione Difesa del Senato, Valerio Carrara, parla a nome di tutti i componenti della Commissione di "un atto di sfida politica e istituzionale nei confronti dell'Italia". "Ora ci aspettiamo da parte del governo, dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite - prosegue la nota - una presa di posizione netta nei confronti di New Delhi che sta usando tutti i mezzi, anche illeciti, per tenere con il laccio al collo un intero Paese”.      

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